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Ucraina, il più grande attacco aereo dall’inizio della guerra: decine di morti e feriti. Zelensky: “Risponderemo ad azioni terroristiche”
Il più grande attacco aereo russo dall’inizio della guerra in Ucraina. Così l’aeronautica militare di Kiev ha definito il raid di missili e droni lanciati da Mosca questa notte su varie città ucraine. Alle prime luci dell’alba non si era capito quale potesse essere il reale bilancio degli attacchi russi, si parlava di danni, di molti razzi lanciati ma ancora non erano stati registrati morti e feriti. Mano a mano che il tempo è passato, però, ci si è resi conto di quanto successo. Kiev, al momento, parla di 18 vittime e di 86 persone rimaste ferite, tra cui diversi bambini. Ma si scava ancora sotto le macerie dei palazzi distrutti alla ricerca di sopravvissuti.
L’attacco russo in Ucraina
“Non abbiamo mai visto così tanti missili contemporaneamente sui nostri monitor” sono state le parole del portavoce dell’Aeronautica Yuiy Ihnat, che ha aggiunto”Sono stati lanciati Daggers, missili balistici, S-300, missili da crociera, Uav, X-22 o X-32. Circa 18 bombardieri strategici hanno tirato X-101 e X-105″. In pratica tutto l’arsenale a disposizione del Cremlino è stato buttato sopra le città ucraine: da Kiev a Kharkiv, da Leopoli a Odessa.
Secondo le autorità militari ucraine, sono stati 158 tra missili e droni lanciati dalla Russia nelle ultime ore. Di questi 114 sarebbero stati distrutti dalle difese aeree, ma anche alcuni detriti di razzi e velivoli senza pilota nella caduta hanno causato danni e provocato distruzione e morte.
La reazione di Zelensky: “Risponderemo”
Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha postato un video delle devastazioni provocate dai bombardamenti, lanciando un messaggio preciso: “Risponderemo agli attacchi terroristici. E continueremo a combattere per la sicurezza del nostro intero Paese, di ogni città e di ogni cittadino. Il terrore russo deve perdere e perderà”. Anche Zelensky ha sottolineato come “la maggior parte dei missili” sia stata abbattuta, ma ha spiegato anche i luoghi colpiti e presi di mira, come “un reparto maternità, scuole, un centro commerciale, edifici residenziali a più piani e case private, un magazzino commerciale e un parcheggio”.
Posti disseminati tra “Kiev, Leopoli, Odessa, Dnipro, Kharkiv, Zaporizhzhia e altre città”. “Tutti i servizi d’emergenza stanno lavorando 24 ore su 24 per fornire l’aiuto necessario. Le mie condoglianze a coloro che hanno perso i loro cari. Auguro una pronta guarigione ai feriti”, ha concluso Zelensky.
La Russia: tutti gli obiettivi sono stati colpiti
Ovviamente la versione della Russia è diversa. Per Mosca, infatti, a essere colpiti nelle ultime ore sono stati obiettivi strategici e militari, non civili. Il ministero della Difesa russo, con un comunicato, ha affermato: “Tutti gli obiettivi sono stati colpiti”. Mosca ha aggiunto che la Russia ha effettuato più di 50 attacchi in Ucraina, di questi uno “più ampio” tra il 23 e il 29 dicembre contro siti di infrastrutture militari, depositi di munizioni e alcuni luoghi dove erano presenti soldati ucraini e mercenari stranieri.
La richiesta di aiuti militari all’Ucraina
Subito dopo gli attacchi russi, un consigliere presidenziale di Zelensky aveva lanciato un appello, affinché venissero dati più aiuti militari ed economici all’Ucraina. Un messaggio raccolto, o almeno fatto rimbalzare, dall’ambasciatrice statunitense a Kiev. Bridget Brink, infatti, su X ha scritto: “L’Ucraina ha bisogno di fondi ora per continuare a lottare per liberarsi da questo orrore nel 2024”.
Il sostegno dell’Unione Europa
“Siamo stati al fianco dell’Ucraina fin dal primo giorno della guerra di aggressione della Russia” e “continueremo a sostenerla per tutto il tempo necessario”. A scriverlo è la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen in un video con i numeri del sostegno europeo fornito a Kiev. L’Unione Europea ha assicurato “quasi 85 miliardi di euro in sostegno finanziario, umanitario e militare” a Kiev. “Ora stiamo aprendo la porta al nostro amico e vicino”, ha aggiunto von der Leyen, in riferimento al recente via libera sull’apertura dei negoziati di adesione per entrare nell’Ue di Kiev.
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