Giustizia
Valutazione dei magistrati, polemica tra Zaccaro e Nordio. Unione Camere Penali: “Si ricordino le regole deontologiche”

Polemica tra il segretario di Area, dottor Giovanni Zaccaro, e il ministro Carlo Nordio. «Rispondendo ad una interrogazione parlamentare che aveva per oggetto le dichiarazioni del Procuratore Patronaggio, il ministro Nordio ha annunciato che la riforma a suo nome prevederà illeciti per i magistrati che, anche al di fuori dell’esercizio delle funzioni, non garantiscono sobrietà, irreprensibilità e riservatezza. A me pare che la imparzialità del magistrato si debba verificare nel processo e nella motivazione delle decisioni. La sobrietà e la irreprensibilità nei comportamenti pubblici sia un dovere di tutti coloro che agiscono per lo Stato, per i magistrati come per i politici», dichiara Zaccaro.
La risposta dell’Unione delle Camere Penali
Gli risponde con una nota l’Unione delle Camere Penali. «Si possono ovviamente non condividere le parole e i principi espressi dal ministro Nordio, ma il dottor Zaccaro dovrebbe tuttavia ricordare le parole di una insuperata sentenza della Corte costituzionale nella quale si affermava che, sebbene ‘i magistrati debbono godere degli stessi diritti di libertà garantiti ad ogni cittadino’, deve tuttavia ‘ammettersi che le funzioni esercitate e la qualifica da essi rivestita non sono indifferenti e prive di effetto per l’ordinamento costituzionale’», scrive in un documento la Giunta dell’Unione delle Camere penali, sottolineando che, per questo motivo, «tutti i magistrati in quanto tali devono essere imparziali e indipendenti e tali valori vanno tutelati non solo con specifico riferimento al concreto esercizio delle funzioni giurisdizionali ma anche come regola deontologica da osservarsi in ogni comportamento al fine di evitare che possa fondatamente dubitarsi della loro indipendenza e imparzialità. Un insegnamento che si continua evidentemente a trascurare”.
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