Geolier, le polemiche infinite prima, durante e dopo il festival, e le parole di Roberto Vecchioni che alla 74esima edizione di Sanremo ha partecipato alla serata Cover in coppia con il giovane Alfa. Genitori napoletani, il cantautore, scrittore e professore italiano difende il giovane rapper partenopeo e parla di invidia nei confronti di una città che primeggia in Italia e all’estero.

Pensieri espressi nel corso della trasmissione La7 “In altre parole” di Massimo Gramellini. Vecchioni sottolinea innanzitutto che la canzone di Geolier “non è banale, anzi. Ognuno va per la propria strada e pur amandoci non ci capiamo, questo è il senso. Non è un tema facile. C’è un testo notevole che bisognerebbe comprendere prima di esprimere determinati giudizi”.

Vecchioni, Geolier e l’invidia verso Napoli

Sull’invidia e gli attacchi alla città, l’artista è netto: “Avversione verso Napoli? Un po’ di quello c’è. C’è dell’invidia. Napoli è un regno dal 1200, quando altrove si pascolavano ancora le pecore. Napoli è una delle città più immense del mondo, ha inventato la musica, ha inventato questo modo di esprimersi. Napoli è una città provvisoria, è sotto un vulcano, quindi ogni giorno è una vita. Può succedere di tutto, ha avuto tutte le dominazioni, possibili e immaginabili, potevano morire da un giorno all’altro, e invece sono diventati napoletani, fortissimi, eccezionali, fantasiosi meravigliosi e fanno conoscere l’Italia. Io amo Napoli”.

Vecchioni ‘spegne’ Cottarelli: “Non ha capito niente”

La polemica di Vecchioni è anche rivolta all’economista Carlo Cottarelli che su X ha criticato l’invito dell’Università Federico II di Napoli fatto a Geolier per raccontare agli studenti la sua storia: “Sarò retrogrado – ha scritto sui social Cottarelli – ma proprio non capisco perché l’Università di Napoli abbia invitato Geolier a tenere una lezione nell’ateneo partenopeo. Tutti quelli che arrivano secondi a Sanremo dovrebbero tenere lezioni all’Università? Ben faceva Edoardo Bennato a cantare: “sono solo canzonette…”

Vecchioni è senza mezze misure: “Questo non ha capito niente perché Bennato era ironico quando cantava “Sono solo canzonette”, non ha capito niente”. Anche Matteo Lorito, rettore della storica Università del sud Italia replica: “Per noi è stato un fatto naturale invitare Geolier. Il nostro ateneo che compie 8 secoli è intriso dalla storia di Napoli. E una delle nostre missioni è quella di interloquire, ascoltare e di capire quella componente giovanile della grande città metropolitana che ha una vita sua e sfugge al mondo accademico e della formazione. Noi un anno e mezzo fa abbiamo fatto un grosso investimento aprendo una sede universitaria a Scampia, visitata anche da Mattarella” aggiunge Lorito.

Geolier, Gratteri ‘condanna’ i rapper: “Poco educativi con kalashnikov in mano”

Sul fenomeno Geolier è intervenuto anche il procuratore di Napoli Nicola Gratteri che in una intervista rilasciata a “La Verità” ‘condanna’ il mondo dei rapper. Alla domanda “Cosa pensa del fatto che nelle loro canzoni rapper napoletani inneggino ai camorristi che ostentano Suv e orologi d’oro?”, Gratteri risponde: “È una narrazione molto discutibile, quando penso a Napoli mi vengono in mente Pino Daniele, i fratelli Bennato, James Senese, Enzo Avitabile. Molti sostengono che quella dei trapper sia una voce di protesta, ma quando assumono atteggiamenti misogini o si fanno riprendere con un kalashnikov in mano non mi sembrano molto credibili o educativi”. Poi su Geolier “preferisco non rispondere”.

Redazione

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