Da qualche settimana Enel ha reso disponibile il nuovo sito dedicato all’Integrated Reporting 2021 “Towards stakeholder capitalism”, una piattaforma digitale, incentrata sugli stakeholder, in cui il gruppo propone un nuovo modo di leggere le proprie performance. Racconta la propria visione, le performance del 2021, le prospettive di medio e lungo termine, la propria strategia e modello di business sostenibile.

Il concept si ispira al modello di “Stakeholder Capitalism” volto alla rappresentazione del valore sostenibile creato e distribuito a tutti gli stakeholder del gruppo: un elenco completo che comprende i fornitori, i partner, i colleghi, il pianeta, le comunità locali, i clienti e la comunità finanziaria. «In un mondo sempre più interconnesso e con sfide ambiziose da affrontare, la creazione di valore di lungo periodo sarà possibile solo se basata su modelli di business sostenibili ed indirizzata verso tutti gli stakeholder di riferimento», spiega Alberto De Paoli, Chief Financial Officer di Enel. «Per questo motivo, abbiamo deciso di aggiungere alle dimensioni economico-finanziarie tradizionali, nuove dimensioni che mirano a rappresentare l’effettiva creazione e distribuzione di valore per tutti gli stakeholder, unitamente alla qualità che l’azienda persegue nella sua azione a vantaggio di ciascuno di loro.»

I principi dello stakeholder capitalism
L’approccio si ispira ai principi dello stakeholder capitalism, elaborati nel 1984 da R. E. Freeman e sostenuti dal World Economic Forum nel 2020 (e contenuti nel rapporto dal titolo “Measuring Stakeholder Capitalism: Towards Common Metrics and Consistent Reporting of Sustainable Value Creation”). Secondo Freeman le riforme volte a rendere le imprese un’istituzione più responsabile devono affrontare cinque idee chiave: Purpose and Profits; Stakeholders and Shareholders; Business as a Societal and Market Institution; People as Fully Human and Economic; Putting Together Business and Ethics. Eccoli nel dettaglio.

Scopo e profitti
Lo scopo commerciale è generalmente inteso come la massimizzazione dei profitti per i suoi proprietari: non c’è dubbio che le aziende abbiano bisogno di profitti per esistere e sostenersi. Tuttavia, l’opinione prevalente secondo cui i profitti sono l’unica cosa che conta – e quindi siano l’unico scopo del business – non corrisponde bene al proposito della maggior parte delle aziende. Come ha spiegato lo studioso di economia della mutualità Colin Mayer al World Economic Forum 2020, lo scopo del business «non è creare profitto ma è creare soluzioni redditizie ai problemi delle persone e del pianeta. Non lucrare creando problemi alle persone e al pianeta». Lo scopo dà significato alle nostre vite e alle nostre organizzazioni. Ecco perché, secondo Freeman, solo le organizzazioni guidate da uno scopo potranno superare le organizzazioni che non sono orientate allo scopo.

Stakeholder e Azionisti
Il business crea e talvolta distrugge valore per clienti, fornitori, dipendenti, comunità, società e azionisti. Tuttavia, la narrativa dominante impedisce di vedere questo rischio brutale perché insiste sul primato degli azionisti. Ma Freeman propone molti argomenti contro questa visione. Uno dei più importanti è l’idea che essere sempre pronti a fare compromessi a favore degli azionisti può e in una fase impedirà a un’azienda di scoprire nuovi prodotti, servizi e metodi che possono creare più valore contemporaneamente per più stakeholder, inclusi gli azionisti. La maggior parte degli imprenditori comprende che la vera chiave per il successo aziendale risiede nel capire come soddisfare più stakeholder.

L’impresa come società e come istituzione di mercato
Ogni azienda deve comprendere i suoi effetti sui suoi mercati rilevanti e gli effetti di questi mercati sull’azienda. L’intera disciplina della strategia aziendale è costruita attorno a questa visione di base del nostro sistema aziendale. Tuttavia, c’è un’altra intuizione di base altrettanto importante che viene spesso ignorata. La maggior parte delle imprese ha effetti e viene influenzata dalla società in generale sia quando si tratta di questioni sociali su larga scala, sia di questioni e interessi della comunità locale su piccola scala. Ignorare queste sfide – l’uguaglianza di genere e razziale, la povertà, la crisi climatica, la pandemia globale e la frammentazione del sistema politico – mina il sostegno pubblico al capitalismo – che resta una delle forze trainanti della società moderna perché ha fatto uscire miliardi di persone dalla povertà – e la sostenibilità del business stesso.

Le persone sono pienamente economiche e pienamente umane
Ancora una volta la narrativa dominante degli affari ritrae le persone come principalmente interessate ai loro interessi economici ed egoistici. Eppure, sappiamo che gli esseri umani sono molto più complicati e capaci di grandi atti di altruismo. Ridurre il comportamento umano a entrambi gli estremi non è molto utile quando si considera come condurre un’impresa di successo.

Mettere insieme etica e affari
Negli ultimi 40 anni la disciplina accademica dell’etica aziendale è molto cresciuta e il mondo degli affari ha cambiato i processi interni per supportare l’azione etica. Naturalmente, non tutte le aziende prendono sul serio questo aspetto e lo fanno solo a parole. Tuttavia, i critici che non credono nei comportamenti etici convinti che le aziende si preoccupino solo dei profitti sono guidati dall’ideologia piuttosto che dai fatti. Per cambiare questo modo di pensare la leadership è molto importante.

La sostenibilità secondo Enel
Anche per Enel, dunque, qualsiasi valutazione sulla capacità di creare valore deve tenere in considerazione il complesso sistema di stakeholder con il quale un’azienda opera. Pienamente consapevole di questo Enel ha introdotto il concetto di “Sustainability is Value” già nel piano strategico presentato a novembre 2019 per evidenziare la stretta correlazione tra performance economica e performance sostenibile, mentre il piano presentato ai mercati a novembre 2021, oltre agli obiettivi dell’azienda in termini di performance operative ed industriali, include anche i possibili benefici per gli stakeholder. «Lavoriamo con tutti i nostri stakeholder per migliorare l’ambiente e i contesti sociali in cui operiamo e per realizzare un progresso sostenibile e duraturo», ribadisce Ernesto Ciorra, Chief Innovability Officer di Enel, «la sostenibilità esprime la capacità dell’azienda di creare valore nel tempo con e per i propri stakeholder».

Il valore degli stakeholder
Pertanto, il modello proposto da Enel rinnova i concetti di creazione di valore, distribuzione di valore agli stakeholder e scelta degli indicatori di qualità. Questi ultimi prendono in considerazione i bisogni dei diversi stakeholder con lo scopo di definire la qualità delle azioni che l’azienda porta avanti nei loro confronti, sempre ricercando la creazione di valore sostenibile sul lungo termine. Le metodologie utilizzate per determinare la redditività e la solidità del gruppo riflettono dunque un approccio integrato alla sostenibilità nel lungo termine, misurando l’operato di Enel non solo in base alle metriche finanziarie tradizionali, ma abbracciando concetti nuovi relativi allo sviluppo sostenibile delle comunità, della società, del pianeta, dei colleghi, dei fornitori, dei clienti, dei partner, dei finanziatori e degli investitori.

L’Integrated Reporting 2021 “Towards stakeholder capitalism”, pertanto, valorizza la circolarità delle informazioni e costituisce un nuovo modello di trasparenza nel rapporto con gli interlocutori dell’azienda. In questo nuovo approccio, i percorsi definiti per ogni stakeholder favoriscono una navigazione interconnessa e personalizzata dei contenuti in base agli specifici ambiti di interesse alla scoperta del gruppo Enel, del suo modello di business sostenibile e dell’impegno alla lotta al cambiamento climatico.

Journalist, author of #Riformisti, politics, food&wine, agri-food, GnamGlam, libertaegualeIT, Juventus. Lunatic but resilient