Il Napoli ha sbancato con merito Ibrox Park, ottenendo la sua prima storica vittoria in trasferta sui campi del Regno Unito nelle coppe europee. Luciano Spalletti ha vestito i panni del druido per tirar fuori una pozione magica che consentisse ai giovanotti azzurri, molti alla loro prima trasferta Champions, di reggere l’urto forsennato dei Rangers e prendere progressivamente in mano la partita. Avranno pure poca esperienza internazionale i nuovi acquisti, ma di capacità tecnica e personalità ne hanno da vendere, oltre alla sfrontatezza tipica della giovane età. Giacomo Rasapadori, già man of the match contro lo Spezia grazie al gol vittoria siglato quasi a tempo scaduto, ha dato un altro saggio della sua classe a Glasgow con un uno- due da applausi al limite dell’area e un tiro senza appello all’angolino.

Ma tutto il Napoli è stato all’altezza della sfida, portando a casa tre punti che potranno rivelarsi preziosi per la qualificazione agli ottavi di Champions. Il tempo per festeggiare è stato tuttavia davvero pochissimo, e già nella conferenza stampa post partita Spalletti ha messo in guardia tutti in vista della sfida di domani sera contro il Milan. Fa bene il mister a gettare acqua sul fuoco, perché siamo solo a settembre e il Napoli anche l’anno scorso era partito a razzo in campionato per poi spegnersi progressivamente in inverno, complici i tanti infortuni. Questa stagione tuttavia sembra cominciata in modo differente, perché l’allenatore sta alternando molto di più i giocatori a sua disposizione. Solo a centrocampo la coperta sembra ancora corta, a causa dell’infortunio di Demme e della scarsa condizione di Ndombelè. La mezz’ala francese ha cominciato però a dare segnali incoraggianti a Glasgow, con dieci minuti ad alta intensità e un gol, dopo il primo tempo deludente contro lo Spezia. Per Spalletti il suo inserimento costante nelle rotazioni è essenziale per evitare un sovraccarico di lavoro eccessivo per Anguissa e Lobotka, che già l’anno scorso pagarono dazio al super impiego con diversi infortuni.

A Milano, però, è facile immaginare che si partirà con la formazione base con gli unici dubbi in attacco, con il ballottaggio SimeoneRaspadori, e a sinistra, con Olivera in vantaggio su Mario Rui. Troppo importante la partita, non tanto per i tre punti (siamo solo alla settima di campionato) ma per verificare in un test match scudetto se la crescita mentale e tecnica della squadra può continuare senza passaggi a vuoto. A Napoli, invece, la campagna elettorale viaggia a livelli di intensità così bassi da essere quasi impercettibile. A parte qualche capolavoro trash in trattoria a favore di social, non c’è praticamente nulla da segnalare sul fronte cittadino, a parte l’insoddisfazione crescente per uno stallo che non accenna a sbloccarsi a più di un anno dall’elezione del nuovo sindaco. Dopo il 25 settembre arriverà il momento della verità, per tutti.