Addio all’attore Francesco Nuti. Aveva 68 anni ed era malato da tempo. L’artista è morto questa mattina nella casa di cura dove si trovava da tempo a Roma. A renderlo noto è la figlia Ginevra assieme ai familiari che ringraziano di cuore il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore nel lungo periodo della malattia, in particolare il personale di Villa Verde di Roma. La data e il luogo delle esequie saranno rese note nelle prossime ore.

La stessa famiglia – comunica l’agenzia di comunicazione Galli Torrini – chiede che sia rispettato il momento di grande dolore e per questo motivo non rilasceranno dichiarazioni.

Nel luglio del 2017 la figlia Ginevra Nuti diventa maggiorenne e si offre di fargli da tutrice legale, affermando in un’intervista al Corriere della Sera, dopo l’ennesimo incidente domestico e il ricovero prima in gravi condizioni in ospedale, poi in una clinica specializzata per la riabilitazione: “Francesco è e sarà sempre il mio papà anche se non può più parlare, muovere le mani e camminare ed è giusto che mi occupi di lui”.

Nato a Firenze il 17 maggio del 1955, papà originario del Mugello, madre di Crotone, Nuti ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo quando era ancora studente, portando in scena diversi monologhi scritti di suo pugno e proseguendo con una certa assiduità anche dopo essere stato assunto come operaio presso un’impresa tessile di Prato.

A fine anni Settanta divenne membro del trio cabarettistico dei Giancattivi – gruppo già composto da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci – in sostituzione di Antonio Catalano. In quegli anni, i Giancattivi partecipano a trasmissioni di grande successo, come la radiofonica Black Out e la televisiva Non stop. Il trio, dietro la regia dello stesso Benvenuti, compie poi il suo esordio cinematografico nel 1981, con il film Ad ovest di Paperino, che ripropone parte del repertorio storico del gruppo.

Nel 1982, abbandona il trio, che di lì a tre anni si scioglierà definitivamente, ed inizia una carriera cinematografica “solista“, prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c’è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983), che gli conferiscono una certa notorietà, in particolar modo il ruolo di Francesco Piccioli, presente nella seconda delle tre pellicole, con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d’argento come migliore attore protagonista.

Nel 1985 il debutto da regista con Casablanca, Casablanca, séguito di Io, Chiara e lo Scuro, grazie al quale vince il premio come miglior regista esordiente al Festival internazionale del cinema di San Sebastián ed il secondo David di Donatello come miglior attore. Realizza, tra la seconda metà degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, altre pellicole di grande successo: Tutta colpa del paradiso (1985), Stregati (1986), Caruso Pascoski (di padre polacco) (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1989) e Donne con le gonne (1991).

Nello stesso periodo si dedica anche alla musica. Nel 1988 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Sarà per te, in seguito incisa anche da Mina, e, duettando con Mietta, col brano Lasciamoci respirare, composto dal cantautore Biagio Antonacci ed inciso poi nel 1992.

Nel 1994, dopo una lunga e travagliata produzione, realizza l’ambizioso OcchioPinocchio, che però non incontra i favori del pubblico e della critica, rivelandosi un cocente flop. Pertanto, tenta di riprendere il filone che decretò il suo grande successo, ma non riesce a ripeterne i fasti: Il signor Quindicipalle (1998), Io amo Andrea (2000) e Caruso, zero in condotta (2001) ottengono tiepidi consensi ai botteghini, non paragonabili ai successi degli anni precedenti.

La depressione e il tentativo di suicidio

Negli anni successivi comincia a soffrire di depressione, ha gravi problemi di alcolismo e tenta persino il suicidio. Nel 2005 è protagonista del film Concorso di colpa, poliziesco diretto da Claudio Fragasso, in cui veste i panni dell’ispettore Francesco De Bernardi, impegnato in un intricato delitto legato al caso Moro. È il suo ultimo film. Il 12 maggio 2006 è protagonista di un’intervista a Radio 24 da parte di Giuseppe Cruciani, che viene interrotta anticipatamente a causa del suo stato di forte alterazione.

L’incidente e il coma 

Alla vigilia del suo ritorno sui set, il 3 settembre 2006, entra in coma a causa di un ematoma cranico dovuto ad un incidente domestico, venendo ricoverato ed operato d’urgenza alla testa presso il Policlinico Umberto I di Roma. Pare che sia violentemente precipitato dalle scale della propria abitazione. Il successivo 24 novembre esce dal coma e viene trasferito nell’ospedale Versilia di Lido di Camaiore, centro specializzato nella riabilitazione neuromotoria. Nel maggio del 2007 alcune notizie di stampa affermano un miglioramento e la possibilità che torni a camminare. Ai primi di giugno del 2008 l’ex-compagna Annamaria Malipiero, da cui ha avuto la figlia Ginevra nel 1999, comunica che l’attore è uscito dall’ospedale e continua la riabilitazione. Nel febbraio del 2009 il fratello Giovanni rilascia un’intervista al quotidiano fiorentino La Nazione, annunciando il suo ritorno a casa e, nel maggio dello stesso anno, durante la presentazione del saggio di Matteo Norcini Francesco Nuti. La vera storia di un grande talento, dichiara che con Francesco ha iniziato a scrivere una raccolta di versi, intitolata Poesie raccolte. Nel giugno del 2009 la Cineteca Nazionale gli dedica una retrospettiva alla Sala Trevi di Roma.

Un documentario a lui dedicato dal titolo Francesco Nuti… e vengo da lontano viene presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Il comunicato che annuncia il documentario contiene anche aggiornamenti sul suo stato di salute: costretto su una sedia a rotelle e muto dal giorno dell’incidente. Nell’occasione il fratello ha affermato di sentire «un sentimento nuovo e forte: il compito di ridare voce a mio fratello, compito impossibile per il medico». Il 18 novembre 2010, l’attore e regista riappare in pubblico al cinema Eden di Prato in occasione della presentazione del CD Le note di Cecco, realizzato dal fratello Giovanni e Marco Baracchino. Il seguente 29 novembre torna ad apparire in TV, dopo quattro anni di assenza, ospite della trasmissione di Rai 2 I fatti vostri, dove appaiono evidenti i danni neurologici conseguenti all’incidente, tra cui l’incapacità di parlare e di muoversi: in una lettera scritta dal fratello Giovanni, che idealmente dà voce a Francesco, afferma la sua tenacia nel continuare a vivere. Il 16 gennaio 2011 compare nella trasmissione di prima serata di Canale 5 Stasera che sera!, condotta da Barbara D’Urso. Quest’intervento ha suscitato notevoli critiche e ha in parte contribuito alla chiusura della trasmissione che, secondo i critici, non avrebbe esitato a spettacolarizzare la sofferenza dell’artista.

Il 29 settembre 2011 esce presso la casa editrice Rizzoli la biografia Sono un bravo ragazzo – Andata, caduta e ritorno, a cura del fratello Giovanni Nuti. Il 17 maggio 2012, in occasione del 57º compleanno dell’attore e regista toscano, debutta lo spettacolo Sono un bravo ragazzo, diretto da Milo Vallone ed interpretato da Francesco Epifani. La pièce, incentrata sulla vita dell’attore e regista toscano, è tratta dall’omonima biografia scritta dallo stesso Nuti e curata dal fratello Giovanni. Nel 2013 viene presentato tramite il web il videoclip musicale Olga tu mi fai morir, canzone scritta da suo fratello Giovanni ed ispirata a lui, cantata da Niki La Rosa e proposta, ma scartata, per il 63º Festival di Sanremo. L’11 maggio 2014 prende parte ad una festa organizzata per il suo 59º compleanno dagli amici di sempre, Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, Giorgio Panariello e Marco Masini al Mandela Forum di Firenze, alla quale partecipano circa 7.000 persone.

Il 5 agosto 2014 va in scena lo spettacolo teatrale/musicale Francesco Nuti – Andata, caduta e ritorno per la regia del romano Valerio Groppa. Lo spettacolo, tratto dalla sua biografia, è interpretato dall’attore e cantautore pratese Nicola Pecci, accompagnato da una band di cinque elementi, diretta dal chitarrista livornese Marco Baracchino. Il 21 settembre 2016 viene ricoverato in gravissime condizioni presso il CTO di Firenze a seguito di una ennesima caduta. In seguito all’incidente, viene ospitato in una clinica romana specializzata. Il 7 dicembre 2019 ha ricevuto il Premio Internazionale Vincenzo Crocitti 2019 “Alla carriera”, ritirato dalla figlia Ginevra in occasione della serata evento, che risulta così essere il primo riconoscimento alla carriera assegnatogli nella sua storia cinematografica e artistica.

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