Terapie, nuovi interventi e tanta voglia di non mollare. Alessandro Haber da otto mesi vive la sua vita costretto su una sedia a rotelle: “Guardo il mondo a mezz’altezza“, confida in un’intervista a Libero. L’attore, noto soprattutto per il suo ruolo nel film di Monicelli, “Parenti serpenti“, ha raccontato i suoi problemi di salute dovuti ad un intervento chirurgico finito male: “Da otto mesi vivo su una sedia a rotelle. Sto facendo delle terapie per un’operazione andata non bene, poi ne ho fatta un’altra. Sto provando a riprendermi“.

Classe 1947, Haber ha alle spalle una carriera costellata di successi – 126 pellicole, un David di Donatello, un Globo d’oro, cinque Nastri d’argento – carriera che sta cercando di portare avanti nonostante le sue condizioni di salute. L’attore emiliano, infatti, affronta le difficoltà e sta provando a reagire e, raccontando il periodo che sta vivendo ha dichiarato: “Continuo a lavorare, faccio le prove in teatro, vado ai concerti però non sono autonomo. Mi avete trovato, insomma, in un momento in cui la riflessione e lo struggimento sono particolarmente forti“.

Nato a Bologna il 19 gennaio 1947 da padre rumeno di origine ebraica e madre italiana, Haber ha vissuto fino all’età di nove anni in Israele, e ha poi fatto ritorno in Italia. Ha esordito al cinema nel 1967, nel film di Marco BellocchioLa Cina è vicina“. Poi, nel 1992 la parte in “Parenti Serpenti“, che gli ha aperto la strada verso tantissimi altri ruoli. L’ultima sua fatica è “L’ombra di Caravaggio“, per la regia di Michele Placido, dove figurano nel cast anche Riccardo Scamarcio e Vinicio Marchioni.

Nonostante il successo ottenuto al cinema è il teatro la vera passione di Haber. Negli anni si cimenta in “Orgia” di Pier Paolo Pasolini, “Woyzeck” di Georg Büchner, “Arlecchino, Ugo” di Carla Vistarini, “Scacco pazzo” (che portò sul grande schermo come regista) e “L’avaro” di Molière.

Redazione

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