Troppa grazia, Sant’Antonio! Le cene terapeutiche hanno prodotto l’effetto sperato e il Napoli ha travolto il Sassuolo qualificandosi per la prossima Champions League, complice anche il pareggio tra Roma e Bologna. Il jackpot della coppa dalle grandi orecchie, obiettivo stagionale dichiarato degli azzurri, è stato raggiunto in scioltezza con tre giornate di anticipo, scongiurando il replay dello scorso anno quando l’inopinato pareggio nell’ultima partita casalinga contro il Verona si rivelò fatale.

I conti della società sono a posto, anche se, come sempre, De Laurentiis ha già chiarito che bisognerà cedere per poter comprare, ma l’ambiente è tutt’altro che sereno. Dries Mertens ha dato voce al pensiero di tanti in città dicendosi molto deluso per i passi falsi che hanno impedito al Napoli di lottare fino alla fine per lo scudetto, in un campionato più abbordabile e contro avversarsi più modesti degli scorsi anni. Anche “Ciro” si era probabilmente ingolosito oppure è vessato a tal punto dalla moglie Kat da aver creduto di poter vincere, vocabolo che il Presidente De Laurentiis considera sinonimo di fallimento e pericoloso quanto l’aglio per i vampiri. Ma i tifosi la pensano proprio come Mertens, vista la feroce contestazione andata in scena al Maradona contro la squadra e la società.

De Laurentiis ha preso nota di fischi e cori piovuti dalle curve, e ha reagito limitando le promozioni e gli sconti per la prossima partita in casa contro il Genoa solo ai frequentatori delle tribune. Un altro capitolo indecoroso nell’ormai decennale guerriglia che la società ha dichiarato ai settori popolari e ai tifosi storici del vecchio San Paolo. Mentre a Roma la nuova proprietà giallorossa dei Friedkin ha ricostruito da zero il rapporto con i tifosi, con abbonamenti di curva da 14 euro a partita, agevolazioni costanti per gli under 14 e da ultimo i biglietti gratuiti per la finale di Conference League, il Napoli si è mosso nella direzione opposta: quest’anno siamo partiti senza abbonamenti, che forse ritorneranno il prossimo anno, e con le curve a 50 euro contro la Juve.

Il biglietto medio di curva è costato 25 euro, il doppio rispetto a Roma e in una città con un reddito pro capite nettamente inferiore. Per non parlare del draconiano regolamento d’uso dello stadio, che ha messo insieme in pochi mesi più multe di quante siano state comminate in tutti gli altri stadi italiani messi insieme. E pensare che, in questo quadro, c’è persino chi ha il coraggio di addossare le difficoltà della squadra ai tifosi, e di lamentarsi per le presenze allo stadio! Confondere la causa con l’effetto è una specialità tutta napoletana, e anche il sindaco Gaetano Manfredi sta cominciando a farci i conti, da Bagnoli ai trasporti. Tra le promesse della campagna elettorale e la realtà sotto gli occhi di tutti la distanza è già troppo grande, e non servirà a nulla dare la colpa agli altri.