Qui Asl Napoli 1. Continua la storia infinita di spregio della legge, di negligenza, di irresponsabilità portata avanti dall’azienda ospedaliera oramai da mesi. Ora la storia finirà direttamente sul tavolo della Procura della Repubblica. Su queste pagine avevamo raccontato lo strano caso degli appalti per i lavori di pulizia delle strutture ospedaliere che vedevano coinvolte la Romeo Gestioni (società che fa capo all’editore di questo giornale) e la CM Service. Entrambe vinsero la gara d’appalto, poi l’azienda Csi fece ricorso sostenendo che visti i legami (si intenda solo processuali) tra il dirigente dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva e Alfredo Romeo l’assegnazione degli appalti andava rivista perché si era in presenza di un conflitto d’interesse.

Ebbene, inizia una battaglia a colpi di diffide e ricorsi, perché la vicenda finisce sul tavolo del Consiglio di Stato che prima dice all’Asl di rivedere parzialmente la gara e poi di presentare anche una documentazione relativa ai compiti assegnatigli dallo stesso Consiglio. L’Asl se ne infischia e che fa? Aderisce alla Convenzione Consip senza fare i dovuti passaggi: confrontare l’offerta qualità-prezzo della Convenzione con quella di Romeo e C.M. Service che, essendosi aggiudicati l’appalto, stavano erogando il servizio. Niente di tutto questo è stato fatto. In barba al Consiglio di Stato, che pur non entrando nel merito (e questo resta un fatto grave) si esprime e, contraddicendo la prima sentenza, respinge l’istanza cautelativa avanzata dalle due aziende coinvolte e rinvia tutto ai primi di ottobre.

L’Asl da qui a poco potrebbe vedere quindi ribaltata l’impropria decisione cautelare in sede di merito, con un danno non solo per le aziende coinvolte (che dovranno essere risarcite profumatamente da un’amministrazione pubblica) ma anche per il servizio sanitario. A questo punto i legali di entrambe le aziende scrivono all’Asl di non fare nulla, ovvero: continuiamo a erogare il servizio fino a ottobre e poi in base alla decisione del Consiglio di Stato valuteremo il da farsi nella tutela del personale coinvolto (200 persone) e nell’interesse dei cittadini visto che il servizio di pulizia non verrebbe interrotto né subirebbe modifiche. Ebbene, l’Asl cosa fa? Ordina alla Romeo Gestioni a C.M. Service di lasciare immediatamente le strutture ospedaliere nelle quali operano.

Per immediatamente si intende entro la mezzanotte di ieri sera, 6 luglio. L’azienda C.M. Service non ci sta e oltre alla diffida fa sapere all’Asl che l’intero fascicolo verrà posto all’attenzione della Procura della Repubblica. Ma vediamo cosa scrive l’Asl che condisce tutto con un ricatto bello e buono. “Preso atto delle Ordinanze di rigetto, visto quanto espresso dal Consorzio CSI che – con nota prot. n. 1693 73 del 06/07/2022 – dichiara di essere pronto al subentro immediato in ordine allo svolgimento del servizio, avendo già a suo tempo provveduto alle azioni propedeutiche, e considerato infine che lo stesso Consorzio – con nota prot. n. 169277 del 06/07/2022 – informava i sindacati e per conoscenza, tra gli altri, questa Azienda, di poter subentrare nel suddetto appalto a decorrere dalle ore 00:01 del 07/07/22, questa Amministrazione – si legge – comunica ai soggetti coinvolti il subentro per lo svolgimento del servizio in oggetto del Consorzio CSI a partire da tale ultima data, ossia dalle ore 00:01 del 07/07/2022, con conseguente cessazione del servizio in pari data da parte delle Ditte attualmente esecutrici”.

Quindi ora danno retta alle sentenze, ma comunque le interpretano male e ordinano di lasciare immediatamente le strutture. “A tal riguardo, si chiede al RUP/Supervisore Dott. Luigi Di Guida di procedere con tutte le attività e gli adempimenti di propria competenza in ordine all’ avvio di esecuzione del servizio. Si rappresenta, infine, che il subentro del Consorzio – giusta Determina n. 1708/22- si intende, per quanto dallo stesso dichiarato, in linea con l’adempimento di tutti i passaggi, previsti dalla normativa vigente, atti ad assicurare il passaggio di cantiere e l’assorbimento dei lavoratori coinvolti. Pertanto, qualsiasi azione volta ad ostacolare tale cambio appalto, con conseguente interruzione di pubblico servizio, nonché qualsivoglia azione, da parte di qualsiasi soggetto, volta a ledere il mantenimento dell’ordine pubblico e della incolumità pubblica attraverso una ingiustificata o violenta fomentazione della tensione fra i lavoratori. saranno prontamente segnalate alle Autorità Competenti”.

Quindi devono smontare tutto in meno di un giorno, anzi, in qualche ora e sempre in queste ore devono fornire l’elenco di 200 persone da assumere. Una follia. Follia alla quale i legali delle aziende rispondono così: “Considerata la gravità degli argomenti sottoposti con la citata corrispondenza, nel mentre si sollecita il dovuto riscontro si comunica che in mancanza di indicazioni la scrivente non procederà a quanto richiesto da C.S.I. per la data del 7.07.2022, rappresentando, con ogni riserva, che le operazioni di passaggio di cantiere, in quanto involgenti adempimenti amministrativi relativi al personale e attività operative quali, ad esempio, il ripiegamento di macchinari e attrezzature, non possono essere effettuate senza adeguato preavviso”. Ma dov’è il buon senso di un’azienda che amministra la cosa pubblica? Dov’è il rispetto della legge? E quello dei contratti? Questa è una delle pagine più brutte della pubblica amministrazione: quella fatta di sotterfugi, inganni per perseguire i propri interessi e spregio della legge. Qualcuno vuole dire qualcosa o non frega niente a nessuno? Presidente Vincenzo De Luca, batta un colpo.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.