È finito in manette lunedì, fermato all’aeroporto di Milano Malpensa dalle forze dell’ordine italiane mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto a Istanbul, in Turchia. È diventato un caso di scontro diplomatico l’arresto di Artiom Uss, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, l’oligarca Aleksander Uss.

Uss è accusato assieme ad altri quattro cittadini russi e a due broker petroliferi venezuelani di aver acquistato dagli Stati Uniti componenti elettronici destinati ad equipaggiare aerei, radar o missili, e di averli rivenduti a compagnie russe eludendo le sanzioni in vigore.

Attualmente il figlio del governatore di Krasnoyarsk è rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio, quello più vicino a Malpensa, come riferito all’Agi dall’avvocato Vinicio Nardo col quale Uss si è intrattenuto brevemente questo pomeriggio.

Il suo arresto, avvenuto lunedì, è stato già convalidato dalla Corte d’Appello di Milano e nella giornata di venerdì è fissata davanti al giudice della quinta penale d’appello Roberto Peroni Ranchet l’audizione dell’imprenditore russo, nella quale gli verrà chiesto se ritiene di dare il consenso o meno all’estradizione. In caso negativo ci vorranno alcune settimane per la conclusione del procedimento di estradizione. La difesa potrà chiedere, nel frattempo, una misura meno afflittiva del carcere, come i domiciliari

A chiederne l’arresto era stata infatti la giustizia americana, che domenica aveva annunciato l’incriminazione di alcune persone accusate di aver venduto tecnologia statunitense alla Russia, poi utilizzate nel conflitto in Ucraina.

Nei confronti di Uss sono stati formalizzati 12 capi di accusa: tra questi evasione delle sanzioni e riciclaggio di denaro a livello globale.

Un altro sospetto in questa vicenda, il russo Yuri Urekhov, è stato arrestato lunedì in Germania. Urekhov e Uss, soci in affari, secondo le accuse della procura di Brooklyn avrebbero usato la società Nda GmbH come copertura per vendere al mercato nero centinaia di milioni di barili di petrolio dal Venezuela a clienti cinesi e russi, comprese diverse società colpite da sanzioni

Il figlio del governatore di Krasnoyarsk secondo il dipartimento di Giustizia americano rischia fino a 30 anni di carcere. Con lui sono indagati Svetlana Kuzurgasheva, Timofey Telegin e Sergey Tulyakov, e i commercianti di petrolio venezuelani Juan Fernando Serrano Ponce e Juan Carlos Soto.

La notizia dell’arresto di Artiom Uss è stata confermata anche dall’ambasciata russa in Italia: “Entro 45 giorni – spiega la diplomazia russa – gli Stati Uniti sono tenuti a fornire alla giustizia italiana il fascicolo con la formulazione del capo di imputazione, che deve essere esaminato entro 6 mesi. Il cittadino russo non ha espresso lamentele sulle condizioni di detenzione. Il Consolato Generale della Federazione Russa a Milano ha già tenuto due incontri con Artem Uss, mantiene un costante contatto con il suo avvocato italiano e intende continuare a seguire da vicino questa situazione”, si legge nella nota.

Il governatore Uss, a proposito della vicenda che coinvolge suo figlio, ha scritto su Telegram: “Le autorità statunitensi hanno improvvisamente reso reato l’acquisto di prodotti petroliferi, attrezzature e macchinari di pubblico dominio. Perché? Semplicemente perché è stato fatto a beneficio della Russia. I motivi politici dietro queste accuse sono chiari”.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.