Non trattiene le lacrime Joe Biden nel suo discorso in diretta tv alla nazione, quando parla degli “eroi morti a Kabul per una missione altruista”. Quindi la promessa: “Non dimenticheremo, vi prenderemo e ve la faremo pagare.

Il presidente americano, da giorni sotto il fuoco incrociato delle critiche da parte di Repubblicani e Democratici, oltre che dai media Usa, è apparso in tv agli americani dopo una giornata trascorsa nella Situation Room per seguire gli attentati kamikaze che ieri pomeriggio hanno sconvolto Kabul, in cui sono morte almeno 90 persone, tra cui 13 militari americani impegnati nelle operazioni di evacuazione dei collaboratori locali destinati al ponte-aereo per Washington.

Biden parla ad un Paese sotto shock, sconvolto da nuove perdite umane di quei militari che “sono spina dorsale dell’America”, che difendono “i nostri valori di fronte al terrorismo”, li difende Biden. Per questo, lui che ha già perso un figlio e lo ricorda come “un buco nero nel petto”, promette che farà di tutto per non lasciare la strage impunita: “Non perdoneremo e non dimenticheremo, vi troveremo e ve la faremo pagare, difenderò la mia gente con tutti i mezzi che ho”.

Eppure la possibilità di attacchi terroristici era stata denunciata mercoledì, 24 ore prima della strage, da rapporti dell’intelligence non solo americana ma anche britannica. La stessa ambascia Usa aveva avvertito di stare lontani dall’aeroporto della capitale afghana e sollecitato chi fosse fuori dal perimetro ad “allontanarsi immediatamente”.

Invece migliaia di civili si sono ammassati nei pressi di uno dei cancelli di ingresso, l’Abbey Gate, con la speranza di poter salire su uno degli aerei militari e civili americani. Lì hanno colpito due attentatori dello Stato Islamico, dell’Isis-K, come è denominato lo Stato Islamico del Khorasan, un ramo dell’Isis attivo in Asia meridionale e centrale.

La Casa Bianca ora, dopo il più grave attacco subito in Afghanistan dal 2011, è sotto attacco politico. Tra i Repubblicani cresce il fronte di chi invoca l’impeachment o le dimissioni immediate del presidente. Tra questi ovviamente c’è il suo predecessore, Donald Trump: “Non dovrebbe essere un grosso problema dal momento che non è stato eletto legittimamente”, afferma l’ex presidente.

Sulla stessa linea anche il deputato del Gop Mike Garcia: “A questo punto il presidente si deve dimettere”, così come l’ex ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley, fedelissima di Trump, che agita lo spettro dimissioni pur mettendo in guardia dal “rischio peggiore” di una Casa Bianca guidata dalla vice di Biden, Kamala Harris.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia