Ecco come muore un comico, le ultime immagini di Khasha Zwan che col potere della satira ha ferito profondamente il fondamentalismo talebano. Il video ripreso dalla fotocamera di un cellulare, lo vede consegnato ai miliziani che dopo pochi secondi lo schiaffeggeranno e sgozzeranno.

Sorride come ha sempre fatto in questi ultimi frame che lo ritraggono ancora vivo. Perché è un comico e perché oltre a ridere dei suoi aguzzini ride anche della morte a cui sta andando incontro. Kasha Zwan è di nuovo protagonista in queste ore, a più di 30 giorni dalla sua morte, per il video emerso online che lo ha fatto conoscere al mondo.

Cinquanta secondi che sbugiardano già “al pronti via” le parole del nuovo regime talebano il giorno dell’ingresso nella capitale Kabul. Oggi i talebani hanno interesse che i media rimangano per dare prova di una nuova cultura, ma la verità è spesso un’altra. Il percorso che porta al potere è fatto di sangue e violenza, torture e immagini raggelanti.

Kasha Zwan è morto consapevole che i suoi giustizieri e torturatori erano arrabbiati, perché fino all’ultimo momento li ha presi per i fondelli. È il lavoro di un comico, scherzare sulle cose, su tutte le cose. Anche sulla morte, anche sulla sua. Perché se è vero che sarà sempre una risata a seppellire “i regimi”, il ricordo di Zwan, il comico che ha fatto ridere anche i suoi boia, probabilmente non si spegnerà mai.

Quelle immagini che volevano umiliarlo invece gli hanno riservato un posto nella Storia. Perché quando nel video parla l’uomo alla sua sinistra ride, e l’altro alla sua destra armato di Kalashnikov e smartphone, stizzito, inizia a schiaffeggiarlo, costringendolo al silenzio. Una brutalità che da l’idea di quanto un uomo armato abbia sofferto le parole di un comico.

Zwan è stato trovato in campagna, sgozzato e torturato. I talebani, in un primo momento, hanno negato la responsabilità della sua morte, poi, dopo la diffusione di questo video, hanno rivendicato l’uccisione di un comico colpevole di aver deriso il sacro potere taliban. Considerato da sempre un nemico da abbattere è infatti tra i primi ad essere epurato perché le sue battute passando di bocca in bocca, scacciavano la paura dagli afgani.

Ecco come muore un comico, ridendo in faccia ai suoi assassini. Con la potenza anarchica dell’ironia spesa sino alla fine.

Riccardo Annibali

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