Il Pd Lazio ha lanciato sul suo profilo Twitter un manifesto contro Salvini che non è piaciuto a molti follower che lo hanno contestato. C’è la foto di un bambino migrante che dietro una rete fissa l’osservatore con uno sguardo profondo che racconta dramma e disperazione. Accanto la scritta: “Anche lui vuole ballare al Papeete. Bisogna cambiare i decreti sicurezza. Interverremo anche sulle multe alle navi Ong che salvano vite”.

Sulle intenzioni del manifesto i follower non hanno avuto da ridire ma non è piaciuto l’utilizzo dell’immagine del bambino, in evidente stato di sofferenza, da accostare a Matteo Salvini per attaccarlo. Dopo nemmeno 24 ore il post è stato rimosso.

“No, non vuole ballare al Papeete. Queste persone si accontenterebbero di ballare al proprio villaggio se avessero di che vivere invece di dover scappare da terroristi a cui NOI vendiamo armi o lavorare in miniere per fornirci materie prime. Cazzo, avete assunto Morisi anche voi?”, scrive in risposta uno dei follower del Pd Lazio. “Anche non fare e poi confermare gli accordi con la Libia avrebbe aiutato molto la causa. Ma capisco che possono essere sottigliezze queste”, scrive un altro follower.

Dopo 24 ore il pd Lazio si scusa con i follower con un altro post in cui spiega l’accaduto e si scusa: “Questo post, realizzato da un giovane collaboratore dei social del PD della Provincia di Roma e rilanciato dai social del PD Lazio, nelle intenzioni, voleva – con forza comunicativa – rivendicare il diritto dei bambini africani a vivere la propria vita in ogni sua sfaccettatura, anche la più leggera e scanzonata. Cosa che faceva l’ex Ministro Salvini mentre teneva gli immigrati dietro a delle reti o sui ponti di navi sotto il sole a 40 gradi. Ma non è stato letto così, ne prendiamo atto, sia chi lo ha fatto che chi lo ha rilanciato. Se abbiamo, come abbiamo, ferito delle sensibilità chiediamo scusa”.

Il post dal titolo “Storia di un post sbagliato” continua cercando di spiegare le reali intenzioni comunicative: “Ci è chiaro che la scala dei diritti di tutti gli esseri umani parte dal diritto di vivere, bere, mangiare, studiare, lavorare, poter scegliere di avere una famiglia e dei figli e che l’ultima esigenza è divertirsi – continua il post –  Abbiamo fatto la scelta, risultata sbagliata, di usare l’ultima delle esigenze perché – assieme al mangiare – è la prima delle esigenze di chi ha leso per 15 mesi e cinque giorni i diritti di tanti esseri umani. Non essere capiti è sempre colpa di scrive e mai di chi legge. Scusate ancora”.

Purtroppo per il Pd Lazio i follower non hanno perdonato nemmeno le spiegazioni, anzi forse gli è andata ancora peggio: “La toppa è peggiore del buco. Vergognatevi. E poi sono gli altri che odiano e strumetalizzano… Avete superato il limite”, commenta un’altra follower. E non è sfuggita nemmeno la colpa addossata al giovane collaboratore: “Prima di pubblicare – si legge in un altro post –  sarebbe bene che qualcuno verificasse e filtrasse. Secondo me è andata così: “Vai! Sfruttiamo il bambino per attaccare Salvini! I bambini ne*ri strappano sempre qualche lagrima!”. Perché, per voi, i bambini non devono essere usati per propaganda politica dagli altri. Voi potete. Poi la cosa vi è sfuggita di mano e vi state arrampicando sugli specchi. Dando la colpa al giovane collaborare”.

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