Nel “Si&No” del Riformista spazio alla discussione sulla sopensione dei due conduttori Sky che, in diretta, si sono lasciati andare ad alcune battute ritenute sessiste: è giusto sospenderli oppure no? Contrario alla sospensione Andrea Ruggieri, direttore responsabile de “il Riformista”. Favorevole invece il direttore del nostro sito, Alessio De Giorgi.

Qui il pensiero di Ruggieri:

Esiste ancora la libertà di rivolgere un complimento a una donna? O di evidenziarne la bellezza? È tutta qui la questione, per me grottesca ma plastica dei tempi che corrono, della sospensione comminata da Sky Italia ai suoi due bravissimi commentatori di Formula 1, Matteo Bobbi e Davide Valsecchi. I quali sono colpevoli di aver, in dieci secondi -dieci- apprezzato, nel dopo gara di Barcellona, alcune belle ragazze alle spalle di Valsecchi, collegato in esterna, al fianco di Federica Masolin. E di averlo fatto nello stile colloquiale che caratterizza con successo le dirette di Sky F1. Nulla di trascendentale o offensivo. Semplicemente, un apprezzamento; si può discutere se elegante, ma è giudizio soggettivo, e soprattutto altro discorso.
Il tutto, corredato dalla gag in cui i due, sposati, si immaginano ripresi dalle mogli perché notano la bellezza di altre donne.

Un pezzo di tv popolare, insomma, in cui è bravissima, come sempre, Federica Masolin, che tratta la cosa come si deve: prendendo in giro e poco sul serio i due maschietti distratti dalle ragazze dietro di loro. Ma, a voler essere pignoli, è lei stessa che anziché stigmatizzare o lasciar cadere la cosa, la rilancia citando in diretta un sms di “Fabio, che è preoccupato delle vostra incolumità, Massimo e Davide, dopo il siparietto consumato davanti agli occhi delle vostre consorti”, sedute davanti alla tv. Sessista anche lei, allora? Dai, siamo seri. La tv fotografa la realtà. E la realtà è che noi uomini che ammiriamo le donne, le commentiamo.

Unico limite a questa libertà deve essere quella del rispetto. In altri termini, se una donna si offende, o anche solo riteniamo si possa offendere, ci si deve astenere, o scusare (cosa che i due hanno prontamente fatto, peraltro, mentre la ragazza in questione dice di non essersi offesa, anzi); ma se, come nel caso di specie, non si offende la destinataria del complimento, perché deve farlo al suo posto un’emittente? In nome di che cosa? Del politicamente corretto? E allora perché non sanzionare anche la Masolin, che rilancia la discussione? È ovvio invece che si tratti di pura, innocente ironia. Di gag di nessuna offensività (esclusa dalla diretta interessata), di cui si può solo discutere l’eleganza. Che in società conosce la sua sanzione, peraltro: se io sono ritenuto poco elegante, o maleducato, sarà il destinatario della mancanza di eleganza o educazione, lui sì titolare del diritto a sanzionarmi, a censurarmi, non certo il mio datore di lavoro. Che a sua volta è libero di sospendere i due (ma perché limitarsi a un Gp di sospensione, allora, se la condotta è ritenuta grave), e deve lasciarci la libertà di commentare l’iniziativa come ridicola.

Davvero offende qualcuno che due uomini scherzino su loro stessi che, siccome sposati, si devono astenere dal commentare l’avvenenza di una ragazza a dieci metri da loro? Davvero vogliamo ammalarci di politicamente corretto, che nulla c’entra con la buona educazione? E dove arriveremo di questo passo, con la sua applicazione d’ufficio? A sanzionare chi dice di preferire le bionde, perché così discrimina more e rosse? E che fare allora, dei film della commedia italiana che scherzavano su stereotipi di quell’epoca?

Bandiamo Christian De Sica, Massimo Boldi, Lino Banfi, tutti uomini peraltro sempre distintisi per trattare in maniera eccellente le loro adorate mogli e compagne di vita? Mandiamo a processo come loro complici anche Massimo Ghini e Sabrina Ferilli, e le altre donne protagoniste di cinepanettoni perché non si sono dissociate? Siamo seri, su: anche perché se tutto diventa sessismo, nulla è sessismo.

La differenza la fanno i comportamenti, non le convenzioni ipocrite: rispettare le persone, non evitare di commentarne l’aspetto fisico. Cosa che facciamo e faremo sempre tutti noi abitanti del paese reale. Vedete di non allontanarci da quello legale, per favore. E prendete esempio dalla Masolin: una battuta di scherno, e si va avanti. Distinguere tra serietà e seriosità ipocrita. Ricordandoci che l’unico titolare di una sanzione verso chi pecca di educazione rivolgendogli un complimento, è il destinatario del complimento stesso. Non altri.

Andrea Ruggieri

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