“Gli esiti del lavoro sui ricoveri consentono di affermare con discreta ragionevolezza come non siano riscontrabili evidenze statistiche”. L’ATS  (Azienda di Tutela della Salute) Bergamo ha diffuso una nota per smentire una probabile diffusione del coronavirus già a novembre. La procura di Bergamo oggi aveva infatti aperto un’inchiesta in quanto tra novembre 2019 e gennaio 2020 all’ospedale di Alzano Lombardo sarebbero state segnalate 110 polmoniti sospette.

Le statistiche però, secondo quanto si legge nel comunicato dell’ATS, non fanno sospettare a “una presenza precoce di ricoveri per polmoniti” da Covid in Provincia di Bergamo nel “dicembre 2019 e nel bimestre gennaio e febbraio 2020” confrontati con il 2017 e 2018 e “si evidenzia inoltre un chiaro effetto di stagionalità in tutti e tre gli anni” precedenti il 2020. “La struttura di Alzano Lombardo mostra un trend coerente” con tale “valutazione”, ha aggiunto l’azienda.

La bergamasca è stata per lunghi tratti dell’emergenza coronavirus l’area più colpita della regione più colpita, la Lombardia, dove a causa del virus sono morte 16.644 persone delle oltre 34mila a livello nazionale. Solo nella provincia di Bergamo sono morte circa seimila persone. Domenica 28 giugno, presso il cimitero monumentale di Bergamo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato a una cerimonia in memoria di tutte le vittime, molte delle quali non avevano avuto possibilità di un ultimo saluto.

Redazione

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