Gli 'scoop' dei media
Boccia, la meteorina che solca il cielo del voyeurismo politico-giudiziario: i tre atti ostili contro Sangiuliano
Le indagini della Procura e della Corte dei Conti, le numerose e ormai superflue interviste alla dottoressa (o signora) di Pompei: i morbosi atti ostili contro il povero Sangiuliano
Non è proprio un atto dovuto quello della Procura di Roma di sottoporre a indagini l’ex ministro Sangiuliano. E neppure l’iniziativa della Corte dei Conti di mettersi a controllare gli scontrini. E neppure infine la pensata di Bianca Berlinguer di accodarsi alle altre due testate nel dare la voce alla meteorina Maria Rosaria Boccia (che poco prima della messa in onda ha rimandato l’intervista, ndr), nuova versione di coloro che furono e si chiamarono Stefania Ariosto e Patrizia D’Addario, e che, appunto come meteore, solcarono qualche decennio fa il mondo della politica voyeuristico-giudiziaria.
Bonelli e la tenda piantata nei corridoi delle Procure
Sono tutti atti ostili. È ostile il fatto di non soffermarsi neppure a ponderare, da parte della Procura della Repubblica di Roma, l’ipotesi di poter archiviare l’esposto di un professionista delle denunce come Angelo Bonelli, per almeno un buon motivo. Che si chiama recidiva, la coazione a ripetere, a manifestare la propria presenza politica, da parte del leader dei Verdi, solo piantando una tenda nei corridoi delle procure. E di lì sparare con la cerbottana inutili fogli di carta indirizzati di preferenza contro esponenti del governo Meloni.
Corte dei Conti spulcia gli scontrini di Sangiuliano
Quattro volte contro Matteo Salvini, e poi Francesco Lollobrigida, Carlo Nordio e il sottosegretario Andrea Delmastro. Conclusione: se il recidivo professionista della denuncia onorevole Bonelli ha stabilito che l’ex ministro Sangiuliano possa aver commesso i reati di peculato e divulgazione di segreti d’ufficio, così sarà, e si comincia con l’aprire un bel fascicolo, poi si vedrà. A questo aggiungiamo, secondo atto ostile, il fatto che anche la Corte dei Conti, che non vuol esser seconda a nessuno, figuriamoci a una procura della repubblica o a un tribunale dei ministri, ha aperto a sua volta un fascicolo addirittura traendo spunto dal fatto che lo stesso ex Ministro della Cultura ha pubblicamente esibito le prove di aver provveduto a pagamenti di viaggi e soggiorni della signora Boccia con la propria personale carta di credito.
Una dichiarazione che si è rivelata un boomerang, perché ha acceso potenti riflettori su situazioni di normale ospitalità che, trasformate in subdoli pezzetti di carta, biglietti e scontrini e ricevute, diventano oggetti che attraggono come l’odore del sangue l’intero mondo dei puri, più feroci delle belve quando la moralità è quella degli altri. Ci sono stati nel passato interi processi fondati sulle ricevute di pagamento. Se non hai la ricevuta, non hai pagato, diceva il Pm. Ne sa qualcosa l’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, messo al patibolo per qualche vacanza.
La giustificazione di Sangiuliano per non aver concesso una consulenza
Nel caso di Gennaro Sangiuliano, siamo al paradosso. Ritenendo forse, ed essendo lui una persona proba, di trovarsi in una società liberale, è andato in tv non a giustificarsi per aver dato una consulenza a una “fidanzata”, ma per non averla concessa. O meglio, per averci pensato ma per aver poi cambiato idea. E si è sentito in dovere, poiché nel frattempo la dottoressa, o la signora, come preferisce definirla il di lei ex marito, lo aveva accompagnato in diverse occasioni anche istituzionali, di precisare di aver provveduto personalmente a saldare i suoi viaggi e soggiorni. Ha gli scontrini, l’ex ministro, e li esibisce.
Ma poiché non viviamo nella società liberale, e Sangiuliano non è Einaudi e neanche Cincinnato, ecco che l’odore del sangue si sente anche se si è in possesso della certificazione dei pagamenti effettuati. Se non hai lo scontrino sei colpevole, ma se ce l’hai sei comunque sospetto. Provvederà la Corte dei Conti del Lazio a stabilire se non hai creato un danno erariale.
I sorci verdi di Sangiuliano: la meteorina e gli ‘scoop’ dei media
Il terzo atto ostile è quello che più ti distrugge la vita. È il mondo sempre più avvolgente dell’informazione, quello che quando ti cattura si trasforma in carta moschicida, e tu sei attaccato lì e annaspi, e sei già morto anche da vivo. Un mondo che Sangiuliano dovrebbe conoscere bene ma che forse non è riuscito a usare a dovere. Intanto perché la sua ex “fidanzata”, ormai antagonista, ha in corpo una certa dose di cattiveria che evidentemente lui non ha. Sempre il di lei ex marito, quello che forse vuol alludere a una mancata o finta laurea della consorte di un tempo, aveva preconizzato “gli farà vedere i sorci verdi”.
Così è stato e così è. La meteorina ha poco tempo, e deve ottimizzarlo. E i media, si dice, non guardano in faccia nessuno pur di avere lo scoop. Ma questa è una colossale bufala. Intanto perché sappiamo tutti benissimo che non esiste oggettività nell’informazione. E poi perché, che colpo giornalistico è, quello di arrivare terzi, come ieri sera Bianca Berlinguer, dopo che Maria Rosaria Boccia, dottoressa o signora che sia, ha già dilagato su altre due reti? E poi, che cosa volete abbia ancora da dire, oltre all’inutile già detto, una povera meteorina?
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