Non c’è tregua in Ucraina, nemmeno nei giorni delle festività Pasquali. Nelle domenica delle Palme (secondo il calendario ortodosso). Sono almeno 7 i civili rimasti uccisi nei bombardamenti del fine settimana. L’allarme aereo è scattato nella notte in sette regioni dell’est dell’Ucraina, secondo fonti ufficiali citate dai media locali. Le sirene antiaeree hanno suonato nelle prime ore di oggi negli oblast di Dnipro, Poltava, Sumy, Kharkiv, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson. Il presidente Volodymyr Zelensky ha condannato l’attacco russo che, in particolare a Zaporizhzhia – città della centrale nucleare – ha provocato la morte di un padre e della figlia di dieci anni mentre la madre è rimasta gravemente ferita. “E’ così che la Russia si isola ancora di più dal mondo, dall’umanità”, ha affermato il leader di Kiev nel suo messaggio serale su Telegram. “Possa la Domenica delle Palme del prossimo anno trascorrere in pace e libertà per tutto il nostro popolo”. Intanto, secondo quanto riportato da alcuni media, la situazione per Kiev si complica dopo che alcuni documenti segreti del Pentagono sono finiti in rete.

Secondo la Cnn l’Ucraina avrebbe modificato alcuni dei suoi piani militari a causa della fuga di notizie dovute alla pubblicazione online di documenti militari segreti americani. La rivelazione cita una fonte vicina al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Alcuni testi mettono in luce punti deboli della difesa ucraina in un momento critico e delicato della guerra, quando cioè le forze si preparerebbero a lanciare una controffensiva contro i russi. Il Pentagono, come ha riferito il portavoce stampa Sabrina Singh, ha lanciato uno “sforzo fra agenzie” per valutare l’impatto della fuga di notizie.

E ancora il New York Times, nei documenti riservati finiti online ci sarebbe stato scritto anche che i sistemi di difesa aerea ucraini stanno esaurendo le munizioni e senza l’arrivo di ingenti forniture occidentali non saranno in grado di contrastare gli eventuali attacchi dell’aviazione russa, la cui forza è ancora intatta. Le scorte di missili per i sistemi di difesa aerea S-300 e Buk dell’era sovietica, che costituiscono l’89% della protezione dell’Ucraina contro la maggior parte degli aerei da combattimento e alcuni bombardieri, saranno completamente finite tra metà aprile e il 3 maggio, secondo uno dei documenti trapelati. L’amministrazione Biden ha annunciato la scorsa settimana l’invio di ulteriori munizioni e intercettori per la difesa aerea come parte di un pacchetto di aiuti da 2,6 miliardi di dollari, parte del quale sarà utilizzato per aiutare Kiev a prepararsi per l’offensiva di primavera. Se ciò sarà sufficiente dipende, dicono i dirigenti Usa contattati dal Nyt, da una serie di fattori, tra cui se gli alleati della Nato effettueranno le proprie consegne e se Putin continuerà a non rischiare i suoi preziosi aerei da guerra. “L’esercito russo è stato fatto a pezzi ma l’aviazione russa no”, aveva detto il capo dello Stato maggiore congiunto Mark Milley a febbraio a Msnbc. E per questo motivo Zelensky sarebbe stato costretto a cambiare i piani di azione.

Intanto sull’Ucraina continuano a cadere bombe e distruzione. Il comandante delle forze di terra ucraine ha accusato le truppe russe di usare la tattica della “terra bruciata” nella città orientale di Bakhmut. “Il nemico è passato alla cosiddetta tattica della terra bruciata. Sta distruggendo edifici e posizioni con attacchi aerei e fuoco di artiglieria”, ha dichiarato il colonnello generale Oleksandr Syrskyi. Nella notte le forze russe hanno attaccato due comunità nella provincia di Kherson. Lo ha detto il governatore Oleksandr Prokudin, secondo quanto riferiscono media locali. I caccia nemici hanno anche sganciato tre bombe sul villaggio di Kizomys nella comunità di Bilozerka”, ha riferito Prokudin su Telegram. Non sono state segnalate vittime civili.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.