Ha trovato la sua casa occupata dopo un periodo trascorso dalla figlia a causa di problemi di salute. E’ quanto accaduto a una donna di 90 anni a Napoli. L’abitazione, che si trova alle spalle di piazza del Plebiscito, in via Egiziaca a Pizzofalcone, è ora in possesso di una famiglia che ha anche provveduto, oltre a cambiare la serratura, a rimuovere gli arredi di proprietà della nonnina, una professoressa in pensione.

La vicenda, raccontata dal quotidiano Il Mattino, è diventata di dominio pubblico grazie alla coraggiosa denuncia di don Michele Pezzella, parroco della chiesa Immacolata a Pizzofalcone. Il sacerdote dall’altare ha attaccato gli occupanti abusivi definendoli “non veri cristiani“, spiegando poi che episodi del genere in quella zona si sono già verificati nel recente passato. Secondo don Michele ci sarebbe una certa assuefazione rispetto a un fenomeno così grave. Un fenomeno che si verifica sempre più spesso sia a Napoli che in provincia e che riguarda le case popolari sulla cui gestione il comune non sempre riesce a dimostrarsi all’altezza. “Dopo le nostre segnalazioni -ha raccontato don Michele – la polizia viene, ma quando una persona entra in un appartamento poi si autodenuncia, dichiarando di avere moglie e figli: e questo fa sì che sloggiarli diventa difficile. Ci vogliono mesi, se non anni. E quasi sempre chi occupa abusivamente lo fa portandosi i bambini dietro”.

La vicenda della prof in pensione, che si era trasferita per qualche tempo ad Avellino dalla figlia a causa di problemi di salute, è molto simile a quella di Ennio Di Lalla, l’86enne del quartiere Don Bosco a Roma che, uscito dall’appartamento per andare a fare degli accertamenti in ospedale, ha trovato la casa occupata al ritorno da una giovane rom. A fatica e dopo che il suo caso è stato al centro dell’attenzione dei media è riuscito a rientrarne in possesso.

Gli ultimi precedenti a Napoli

Due i casi eclatanti che si sono verificati nel quartiere Monterusciello, a Pozzuoli. Il primo riguarda un uomo a cui hanno occupato la casa mentre pranzava al ristorante con la figlia: in cinque mesi non è ancora riuscito a farla sgomberare. L’alloggio è ora in possesso di una donna con due figli piccoli. Il caso più eclatante si è verificati nelle scorse settimane quando in legittimo assegnatario di un’abitazione popolare di Monterusciello è stato intervistato in strada da una troupe di Rai 1, successivamente aggredita da alcune donne. L’uomo si era trasferito a casa della madre a Marano per problemi di salute e una volta tornato a Pozzuoli ha trovato l’appartamento popolare occupato da una donna incinta, poi sgomberata dopo l’episodio di aggressione. La stessa occupante-abusiva ha chiesto scusa spiegando che il suo gesto era stato dettato dallo stato di bisogno in cui si trovava evidenziando un aspetto particolare del problema delle occupazioni.

Un altro episodio ha riguardato, in tempi recenti, anche una donna di 63 anni che, tornata dalla Spagna, ha trovato occupata l’abitazione dell’Iacp di viale Miranda a Ponticelli, periferia est di Napoli.

Secondo un censimento reso noto dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, in Campania sono 8mila le case popolari occupate abusivamente, circa 3mila delle quali solo in provincia di Napoli. Stando a un dossier del 2020 della società partecipata Napoli Servizi, in città sono 2.600 le case popolari occupate abusivamente su 24 mila alloggi.

 

Redazione

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