Andrea Dini, cognato del governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, e il direttore generale di Aria spa Filippo Bongiovanni, sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta nata di un caso sollevato dalla trasmissione di Rai3 Report. La trasmissione infatti fece emergere ‘sospetti’ sulla  fornitura di camici e altro materiale per un valore di 513 mila euro alla Regione durante l’emergenza Covid da parte della Dama, società gestita dal cognato di Fontana e di cui detiene una quota la moglie di quest’ultimo.

L’inchiesta coordinata dall’aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Paolo Filippini, Luigi Furno e Carlo Scalas vede come ipotesi di reato nei confronti di Dini e Bongiovanni la turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente. Nel pomeriggio il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza aveva acquisito la documentazioni relatività alla fornitura del materiale negli uffici della Regione.

Gli inquirenti hanno inoltre sentito fino a tardi negli uffici della Procura l’assessore lombardo Raffaele Cattaneo, alcuni funzionari regionali e Francesco Ferri, presidente di Aria, società della Regione che funziona da centrale acquisti dell’amministrazione.

L’indagine riguarda il caso sollevato da Report ad aprile, quando Aria ordinò 513mila euro di camici e altro materiale alla Dama. Con l’interessamento della trasmissione di Rai3, secondo le ipotesi della Procura, le fatture sarebbero state stornate e l’acquisito sarebbe stato trasformato in donazione, col sospetto quindi che la trasformazione da fornitura in nota di credito e poi in donazione sia avvenuto solo per l’interessamento di Report alla vicenda. Ora i magistrati stanno verificando con le carte acquisite se sia stato corretto affidare la fornitura alla società di Dini.

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