Il caso
Caso Ilaria Salis. Nessun “trattamento disumano” colpa dei media di sinistra: Orban respinge al mittente
Nelle ultime ore non si fa altro che parlare del caso di Ilaria Salis portata in aula legata mani e piedi in Ungheria. Adesso è arrivata la risposta respinta al mittente: i reati contestati a Ilaria Salis “sono gravi, sia in Ungheria sia a livello internazionale.”
Nessun trattamento disumano quindi per l’Ungheria che non è d’accordo affatto nel definire disumane le condizioni di detenzione di Ilaria Salis. “Le misure adottate nel procedimento sono previste dalla legge e adeguate alla gravità dell’accusa del reato commesso”. Lo scrive su X Zoltan Kovacs, il portavoce di Viktor Orban, sul caso della maestra italiana apparsa legata mani e piedi in tribunale a Budapest.
“Credibilità altamente discutibile” di Ilaria Salis
“La credibilità di Ilaria Salis è altamente discutibile, come dimostrato, tra l’altro, dalle false dichiarazioni da lei rilasciate circa la sua istruzione, la sua situazione familiare e le sue relazioni personali, che si sono poi rivelate false”, ha aggiunto.
“Colpa dei media di sinistra”: attacco orchestrato
“I media di sinistra e i gruppi per i diritti umani hanno lanciato un attacco orchestrato contro l’Ungheria” volto a “distruggere le buone relazioni politiche” tra Budapest e Roma “nel caso di tre cittadini stranieri accusati di aggressione organizzata di presunti simpatizzanti dell’estrema destra”.
E’ quanto si legge in una nota del governo ungherese, firmata dal portavoce di Viktor Orban, in cui si ripercorre la vicenda di Ilaria Salis, Tobias Edelhoff e Anna Christina Mehwald.
Tajani, accuse di Salvini a Salis? Noi siamo garantisti
“Noi siamo garantisti, finche non c’è una condanna in giudicato, una persona è innocente. Non tocca al governo entrare nel merito della vicenda giudiziaria, rispettiamo le decisioni della magistratura ungherese ma chiediamo il rispetto delle normative comunitarie sulla detenzione”.
Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani reagisce a Porta a Porta all’affondo di Matteo Salvini contro Ilaria Salis. “Noi chiediamo che sia verificato il trattamento di detenzione e non venga tradotta in aula in atteggiamento molto aggressivo”, ha ribadito Tajani.
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