“Klodiana era una grande lavoratrice, una donna splendida. Un paio di anni fa era riuscita finalmente a separarsi dal marito, un poco di buono. Un uomo violento. Lo sapevamo tutti. Ha avuto coraggio”. Lo racconta a LaPresse un’amica di Klodiana Vefa, 35enne di origini albanesi che da tempo viveva a Castelfiorentino, in provincia di Firenze, uccisa ieri da tre colpi di pistola sparati da un uomo.

Si cerca il marito della donna, sospettato del delitto. “Lui la sottoponeva ad una forte violenza psicologica: lei – sempre solare e sorridente – cambiava completamente quando era con lui. Quell’uomo faceva davvero paura. Ma lei non lo aveva mai denunciato, ha sempre cercato di farcela da sola. Ha resistito tanto tempo”, racconta l’amica.

“Non so perché abbia accettato quell’ultimo incontro. Non si dovrebbe mai farlo…”, sottolinea. “E poi lui si era rifatto una vita, aveva un’altra donna. Non capisco cosa l’abbia spinto a quel gesto. E’ stata un’esecuzione”, commenta la donna convinta che sia stata il marito ad uccidere Klodiana. Pensa che potrebbe suicidarsi? “Conoscendolo, no. Cercherà di scappare, forse tornerà in Albania”. Poi il pensiero va ai figli della coppia: “Quei ragazzi sono rimasti soli… Come faranno a sopravvivere a questo trauma?”.

In corso le ricerche del marito di Klodiana Vefa

Sono in corso le ricerche del marito di Klodiana Vefa, la 36enne di origine albanese, madre di due figli di 14 e 17 anni, uccisa con due colpi di pistola a Castelfiorentino, a circa 30 km da Firenze. I sospetti degli investigatori dell’Arma dei carabinieri si concentrano tutti sull’uomo, Alfred Vefa, 44 anni, muratore, anche lui di origine albanese, che risulta irreperibile dal momento dell’omicidio, avvenuto intorno alle 20 della serata di giovedì 28 settembre, mentre la donna stava rincasando dopo aver finito il turno al lavoro.

Redazione

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