Dagli scontri in piazza al conflitto vero e proprio. Da ieri la tensione tra Israele e Palestina è esplosa. Il leader di Hamas Khaled Meshal ha detto che la Terza Intifada è vicina. All’esplosione di razzi da Gaza hanno risposto i bombardamenti dell’esercito Israeliano. Nella Striscia di parla di 28 morti e 152 feriti. Oltre 70 persone all’ospedale Barzilai di Ashkelon in Israele. Lo Stato Maggiore Israeliano si prepara a un conflitto esteso.

Le cause di questi nuovi scontri: lo sfratto di una ventina di famiglie arabe nel quartiere di Shaikh Jarah e Siwan, la cui decisione è stata rinviata dalla Corte Suprema ma che ha scatenato proteste già dalla scorsa settimana; l’interdizione da parte di Israele di una piazza davanti alla porta di Damasco dove i palestinesi si ritrovano alla fine del digiuno quotidiano nel mese del Ramadan; la cancellazione da parte del Presidente Palestinese Abu Mazen delle elezioni parlamentari previste per fine maggio. Si ripetono gli appelli da tutto il mondo alla pace ma al momento la tensione è alta. In tutto questo gioca un ruolo da protagonista l’organizzazione Hamas.

LA FONDAZIONE – L’organizzazione fu fondata ufficialmente nel 1987 dallo sceicco Ahmed Yassin. Con l’esplosione della Prima Intifada: una rivolta delle popolazioni arabe nei territori palestinesi occupati da Israele. Vent’anni prima, nella Guerra dei sei Giorni, Israele aveva annesso la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Dove i coloni ebrei ricevevano ingenti finanziamenti dallo Stato Israeliano mentre gli arabi vivevano in condizioni di indigenza, si sentono occupati. I disordini esplosero dopo il 9 dicembre: la scintilla fu l’incidente nel quale un veicolo dell’esercito israeliano uccise quattro operai palestinesi.

Le manifestazioni esplosero sia a Gaza che in Cisgiordania. La rivolta fu spontanea. Poi si organizzò con l’Olp. La prima Intifada durò 5 anni. Morirono oltre mille palestinesi e circa 200 israeliani. Alla fine i negoziati di Oslo che definirono il ritiro degli israeliani da Gaza e dalla Cisgiordania e il riconoscimento dell’Olp come interlocutore del governo israeliano, che volta riconobbe il diritto a esistere di Israele e rinunciò al terrorismo.

LE ORIGINI – Le radici di Hamas risalgono però agli anni ’70. Si ispirano ai Fratelli Musulmani, nati in Egitto negli anni ’20. Lo sceicco Yassin fondò in quegli anni la sezione palestinese dei Fratelli Musulmani. Alla fine degli anni ’70, con la Rivoluzione khomeinista in Iran, cominciarono a nascere gruppi estremisti islamici in Palestina. La lotta armata era considerata da queste il mezzo per conquistare l’intera Palestina e distruggere Israele, come dettato anche dallo statuto fondativo di Hamas. Le brigate Al-Qassam sono il braccio armato dell’organizzazione. Un’altra organizzazione dunque rispetto all’Organizzazione per la liberazione della Palestina, nata nel 1964 e guidata da Yasser Arafat dal 1969.

Hamas controlla, anche se non completamente, la Striscia di Gaza. L’organizzazione ha messo in piedi un sistema di welfare: gestisce scuole, moschee, ospedali, pensioni alle famiglie dei militari morti e risarcimenti a chi subisce ingenti danni alle proprie abitazioni colpite dai bombardamenti israeliani. La sua ispirazione religiosa impone anche dei comportamenti in linea con alcuni principi islamici come il divieto di consumare alcolici o l’abbigliamento delle donne. Gestisce un corpo di “polizia morale”.

Al suo interno si possono riconoscere almeno due anime. Una più vicina al Qatar, più moderato, meno volto alla distruzione di Israele e più votato alla costruzione di uno Stato palestinese con capitale Gerusalemme. L’altra fazione è detta degli “iraniani”, e quindi più vicina alla teocrazia sciita, meno portata ai compromessi. A Gaza ci sono poi altri movimenti, anche avversi ad Hamas, come per esempio il Jihad Islamico, che conta fino a diecimila affiliati.

Nel 2006 il movimento ha vinto le elezioni per il Consiglio Legislativo Palestinese, una sorta di Parlamento, e Ismail Haniyeh, leader di Hamas, venne nominato primo ministro dall’Autorità Nazionale Palestinese. Fatah, partito più moderato che controlla invece la Cisgiordania, cercò di impedire al nuovo governo di funzionare efficacemente e nel 2007 scoppiò la Guerra Civile di Gaza. I membri di Fatah vennero espulsi dalla Striscia. Quindi i due movimenti si divisero i due territori della Palestina.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.