Autore prolifico, nel 1996 ha perfino vinto il Premio Strega con Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo. Ha fatto anche tv, esordendo come ospite di Piero Angela nel 2005. L’ultimo impegno, su La7, è In viaggio con Barbero. I suoi podcast sono seguiti da milioni di persone.

Barbero, gli studi universitari e la carriera

Maturità classica al Cavour di Torino, laurea in Lettere con una tesi sul mito angioino, dottorato alla Normale di Pisa, concorso da ricercatore vinto a Tor Vergata a Roma. Nel 1998 diventa professore associato all’Università del Piemonte Orientale e poi, nel 2002, ordinario. Riservatissimo, è sposato con una professoressa e ha un figlio giornalista a Parigi. Ormai si affida all’agenzia di comunicazione Sosia&Pistoia per districarsi tra gli inviti da tutta Italia.

L’ultima lezione del professor Barbero: la classe sovraffollata

L’ultima lezione si è svolta giovedì a Vercelli sulle Cronache della IV Crociata, in una classe «sovraffollata» rispetto al numero normale, poiché da settimane girava voce che Barbero avrebbe smesso di insegnare e ai suoi studenti spesso si aggiungevano anche quelli di Giurisprudenza.

In Rete circola il video di pochi secondi con l’applauso dei ragazzi al loro mentore: si vede il docente che alza le braccia schivo, mentre gli allievi commossi gli rendono omaggio. Barbero, 64 anni, non ama stare al centro dell’attenzione, anche se gli viene naturalissimo, come dimostrano le aule, le sale conferenze e i teatri che riempie.

A Milano, per dire, il 15 gennaio è riuscito a fare il tutto esaurito al Carcano (990 posti) raccontando San Francesco (anche) come il leader di una multinazionale del Medioevo.

L’umanità di Alessandro Barbero piace a tutti

Eppure, il carisma e le grandi doti comunicative di Barbero sono riuscite a coinvolgere il pubblico: tutti ormai riconoscono il suo modo di gesticolare e il timbro incalzante della sua voce quando ricostruisce gli eventi storici. Nonostante il titolo di professore, Barbero non si mette mai su un piedistallo, anzi, nelle sue lezioni cerca sempre di arrivare insieme al suo pubblico a una conclusione che non ha mai la presunzione di essere definitiva. Alessandro Barbero piace proprio per questo.

Perché è umano, e in lui vediamo una curiosità sincera che spinge a far luce sul passato per comprendere meglio il presente. Questo fenomeno rappresenta uno dei grandi vantaggi dei social network e della cultura digitale contemporanea: il mondo della ricerca diventa accessibile e va incontro alle nuove generazioni. E chissà che in futuro nuovi e nuove influencer culturali aiutino a valorizzare le tante realtà che operano in questo settore.

 

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