Elisa Longo Borghini incassa la terza medaglia per la compagine italiana. Porta a casa il bronzo nel ciclismo nella prova su strada in linea. Una gara tostissima nella fornace del Fuji che già sabato aveva mietuto vittime nella competizione maschile. Una vittoria meritata per la ciclista come cinque anni fa a Rio, quando fu Elisa Longo Borghini a salire sul podio dietro l’Olanda pigliatutto e la Svezia nella gara della drammatica caduta della Van Vleuten, scivolata in discesa battendo la testa.

Ai Giochi di Tokyo 2020 è sempre lei, la figlia d’arte 29enne (mamma è Guidina Dal Sasso, pioniera del fondo azzurro) a tenere in vita la spedizione italiana a due ruote, uscita a mani vuote dalla sfida tra giganti che ha premiato Richard Carapaz su Van Aert e Pogacar. Elisa sa gestire il caldo e non sprecare energie.

L’impresa e la fuga di giornata sono di un’austriaca, Anna Kiesenhofer, classe 1991, capace di amministrare strategia di corsa, pressione delle inseguitrici, calura e fatica: Anna arriva in solitaria dopo 137 chilometri e conquista un oro sudatissimo a sorpresa. Argento all’olandese Annemiek Van Vleuten.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.