Nel primo giorno ‘ufficiale’ dei Giochi olimpici di Tokyo, l’Italia incassa la prima medaglia d’oro. Un risultato arrivato nella finale che ha visto trionfare Vito Dell’Aquila, giovane stella del taekwondo impegnato nella categoria fino a 58 chilogrammi.

L’atto finale dell’atleta pugliese, originario di Mesagne, lo ha visto infatti superare il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi, dopo che in semifinale Dell’Aquila aveva dominato e superato l’argentino Guzman con un punteggio di 29-10, lasciando a zero il rivale nell’ultimo dei tre round.

Una finale vinta con una rimonta e conclusa col punteggio di 16-11: l’azzurro era infatti indietro nei primi due round, salvo poi recuperare nel finale del terzo round con una serie decisiva di colpi che hanno portato all’oro.

Classe 2000, nato il 3 novembre a Mesagne, in provincia di Brindisi, a otto anni Vito ha iniziato a praticare l’arte marziale coreana nella palestra del maestro Roberto Baglivo.

Nel 2019 il suo titolo più importante nella giovane carriera, con la vittoria del titolo europeo quasi in casa, a Bari, oltre al successo al Grand Prix final di Mosca battendo il numero uno del ranking, il coreano Jun Jang.

LE PAROLE DI VITO – “Questo oro è dedicato a mio nonno, che non c’è più da un mese e stasera mi guardava da lassù: ero certo che avrei vinto”. Sono le prime parole di Vito Dell’Aquila, oro nel Taekwondo 58 kg. “La dedico a mio nonno, mi chiamo come lui. Diceva sempre ‘Vito vince, Vito vince, vedrete’. Io ero scettico, e invece aveva ragione lui”.

Dell’Aquila ha spiegato di essersi vaccinato contro il Coronavirus: “Sono sincero, io avevo un motivo in più. Ma aderisco molto volentieri alla campagna lanciata dal presidente del Coni, Malagò, per promuovere la vaccinazione: è giusto che lo facciano tutti”.

ARGENTO NELLA SCIABOLA – È invece di Luigi Samele la prima medaglia italiana alle Olimpiadi, dalla pedana della sciabola. 

Dopo aver vinto la sua semifinale contro Kim Jung-hwan, rimontando in maniera pazzesca dal  7 a 12 e infilando 8 stoccate consecutive, i sogni dello schermidore foggiano si sono però infranti di fronte al fenomeno ungherese Aaron Szilagyi, già campione olimpico a Londra 2012 e a Rio 2016.

15 a 7 il risulto della finale che ha regalato a Samele l’argento olimpico nella sciabola. Una finale raggiunta dopo aver superato ai quarti di finale il compagno di squadra Enrico Berré. 

SEI AZZURRI IN QUARANTENA – Sei atleti della spedizione italiana a Tokyo, membri dei team di pugilato, tuffi e skateboard sono in quarantena al villaggio di Tokyo 2020.

Come comunicato dal Coni, i sei si aggiungono ai sette dirigenti in isolamento, ma continueranno ad allenarsi e la loro situazione non pregiudica la partecipazione alle gare. La decisione delle autorità sanitarie giapponesi, che è stata comunicata al Comitato organizzatore e poi al Coni, è la conseguenza del “close contact” in aereo il 18 luglio scorso con un giornalista italiano trovato positivo al covid.

Nella nota del Coni è “subito chiarito che tale posizione di ‘close contact’ non impatta sulla partecipazione ai Giochi di questi atleti, in quanto la normativa prevede che possono continuare ad allenarsi e a gareggiare, effettuando un tampone molecolare sei ore prima della gara. La procedura è già scattata subito dopo la comunicazione ufficiale al Coni. Inoltre, all’interno del villaggio gli atleti, benché in isolamento fiduciario – è scritto nel comunicato – continueranno a svolgere regolarmente tutte le loro attività propedeutiche alle competizioni olimpiche seguendo solo specifiche accortezze procedurali per quanto riguarda i pasti ed i trasferimenti agli impianti di gara”.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.