La cerimonia di apertura delle Olimpia di Tokyo 2020, previste nel pomeriggio (italiano) di domani, venerdì 23 luglio, non saranno più dirette da Kentaro Kobayashi. L’ex attore comico è stato cacciato dal comitato organizzatore a 24 ore dall’atteso evento: Kobayashi paga una battuta sull’Olocausto fatta 23 anni fa, nel 1998, e rispuntata fuori per l’occasione.

Seiko Hashimoto, coordinatore di Tokyo 2020, ha spiegato alla stampa che “durante una performance del passato Kobayashi ha usato un linguaggio che ha deriso tragici fatti della storia”.

Il riferimento è ad uno sketch comico del 1998 in cui Kobayashi e un altro comico fingevano di essere una coppia di famosi intrattenitori televisivi per bambini e lo stesso Kobayashi faceva riferimento ad alcuni ritagli di bambole di carta, descrivendoli come “quelli di quella volta che hai detto ‘giochiamo all’Olocausto'”. Il duo comico poi scherzava immaginando la rabbia del produttore dello show a causa di questo riferimento all’Olocausto.

Quando la clip è rispuntata fuori sul web, i social media sono stati invasi dalle critiche spingendo il comitato organizzatore a cacciare Kobayashi. “Qualsiasi persona, non importa quanto sia creativa, non ha il diritto di deridere le vittime del genocidio nazista”, è la critica arrivata dal rabbino Abraham Cooper, decano associato e direttore dell’azione sociale globale del Simon Wiesenthal Center, con sede a Los Angeles. “Qualsiasi associazione di questa persona alle Olimpiadi di Tokyo insulterebbe la memoria di 6 milioni di ebrei e si burlerebbe crudelmente delle Paralimpiadi“, ha accusato Cooper.

All’inizio di questa settimana erano arrivate anche le dimissioni di Keigo Oyamada, in arte Cornelius, compositore per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Oyamada aveva fatto un passo indietro per una vecchia intervista in cui ammesso di aver maltrattato bambini disabili quando era a scuola. A marzo invece era ‘saltata la testa’ di Hiroshi Sasaki, direttore creativo esecutivo per le cerimonie di Tokyo 2020, costretto a dimettersi per aver suggerito al comico e icona della moda oversize Naomi Watanabe di vestirsi da maiale (in inglese “pig”) per impersonare il ruolo dell”Olympig’.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia