Tra le figure che popolano l’universo politico americano, John Fetterman è sicuramente una delle più particolari ed affascinanti. Figura anticonvenzionale per antonomasia, dall’altezza che supera i due metri, i tatuaggi resi visibili dall’assenza del completo, quasi sempre sostituito da una felpa con cappuccio, l’odio profondo nutrito verso le foto in cui deve comparire, il senatore democratico della Pennsylvania è una delle figure più complesse che compongono la politica statunitense.

Chi è John Fetterman

Nato da una famiglia benestante, la sua carriera politica nasce a Braddock, un piccolo comune nella Pennsylvania, dove per 13 anni si occupa di rigenerazione urbana, creazione di posti di lavoro e attrazione di nuovi cittadini. La popolarità acquisita per il suo lavoro a Braddock lo porta nel 2016 a cercare, senza successo, la candidatura al Senato, facendosi notare come uno dei principali sostenitori nello Stato della candidatura di Bernie Sanders. Alcune proposte come la copertura sanitaria universale, oltre a una strenua volontà di opporsi a Donald Trump, lo portano alla ribalta nell’ala sinistra del partito, culminando nella candidatura a vicegovernatore nel 2018, rimanendo nella carica fino al 2022, quando si candiderà nuovamente al Senato, vincendo contro Mehmet Oz in quella che fu una delle elezioni più seguite a livello nazionale.

Il ricovero e gli episodi di rabbia

Dopo un ricovero per una depressione clinica nel 2023, il comportamento del senatore tende a peggiorare, portando molti membri del suo staff alle dimissioni. Si parla di episodi di rabbia, assenze in aula per diverse votazioni, e un isolamento sempre maggiore dal gruppo dem del Senato. Rimane sicuramente una figura atipica, detto da alcuni “Trump’s favorite democrat” dopo aver incontrato il Presidente a Mar-A-Lago. Questo viaggio, oltre ad una serie di voti a favore di alcune nomine controverse come quella di Pam Bondi e al suo incrollabile sostegno delle ragioni di Israele, lo ha allontanato dall’ala sinistra del partito, che tanto aveva fatto per eleggerlo e che negli scorsi mesi è addirittura scesa in piazza a Harrisburg per protestare contro il senatore.

Gli interessi

Rispetto ad altri temi, invece, Fetterman si è concentrato a lungo sul tema del lavoro, in particolare sull’aumento del salario minimo e sulla creazione di green jobs, oltre che sul fornire un granitico sostegno al diritto all’aborto e ai diritti per la comunità LGBT. Ultimamente è stato sponsor del Price Gouging Prevention Act, che prevede delle misure volte ad evitare che le grandi imprese traslino eccessivamente sui consumatori, cercando di limitare l’inflazione e l’aumento sconsiderato dei profitti delle imprese, oltre alla Bill 2552, volta a limitare gli investimenti sul territorio statunitense di soggetti legati al Partito Comunista Cinese. Il senatore della Pennsylvania resta una figura intrigante e mai banale, una voce anticonvenzionale che ritiene sia necessario lavorare con Trump piuttosto che demonizzarlo. Tra chi lo vorrebbe candidato alla Casa Bianca e chi vorrebbe sostituirlo alle primarie per il Senato del 2028, Fetterman è un equilibrio instabile tra l’antipolitico che sfida il sistema e il politico costretto a farne parte.

Michele Luppi

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