Martedì 8 novembre negli Stati Uniti si vota per le legislative di metà mandato, le elezioni di mid term perché avvengono a metà del mandato del presidente Joe Biden. Per il fuso orario i seggi aprono in orari differenti. Il primo Stato dove si vota è il Vermont dove si vota dalle 5 del mattino, le 11 ore italiane. Gli ultimi saranno i seggi degli stati dell’ovest tra cui la California dove si vota dalle 7 locali, le 16 italiane.

In queste elezioni si decide il controllo di tutti e 435 i seggi della Camera, di 35 seggi sui 100 del Senato (il mandato è di sei anni) e di 36 su 50 governatori. In ballo anche 27 poltrone di segretari di stato e migliaia di parlamentari statali e funzionari locali. In 5 stati viene chiesto anche di esprimersi sul diritto all’aborto (California, Michigan e Vermont voteranno per garantirlo, Kentucky e Montana potrebbero limitarlo).

Secondo i sondaggi il controllo della camera potrebbe passare ai repubblicani, non è chiaro se con una vittoria ampia o meno. Il Senato resta invece in bilico. Attualmente il Presidente Biden ha un tasso di approvazione basso, intorno al 41%. Nei giorni della campagna elettorale i candidati in corsa negli Stati in bilico non lo hanno voluto al loro fianco, con l’eccezione della Pennsylvania dove il presidente è nato e ha trascorso i primi dieci anni della sua vita: molti hanno preferito che ad appoggiarli nei comizi fosse l’ex presidente Obama.

Le elezioni di mid term sono importanti perché senza il controllo della Camera e del Senato il partito del presidente rischia la paralisi legislativa, soprattutto in un momento in cui il clima politico è molto divisivo. Basti pensare che in questo modo avrebbe potuto impedire il passaggio della legge che tuteli il diritto all’aborto a livello federale. Potrebbero avviare una serie di indagini contro i democratici al fine di provare incompetenza o errori o mettere il presidente Biden sotto impeachment come accaduto due volte a Trump durante la sua presidenza. Il controllo del Senato include inoltre il potere di approvare i giudici federali, fino a quelli della Corte suprema. I repubblicani possono usarlo per bloccare le nomine di Biden.

Queste elezioni sono significative anche in vista delle presidenziali del 2024. La scelta del segretario di Stato (si vota anche per questa posizione in 27 Stati) di solito non suscita grande attenzione mediatica, ma stavolta sì: sono figure cruciali per la certificazione del voto. Il risultato del voto dell’8 novembre potrebbe inoltre essere significativo per la politica estera, specialmente in Ucraina.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.