Il pestaggio
Chi è la borseggiatrice pestata in metro a Roma: il parto prematuro e i 19 anni di carcere evitati con 6 gravidanze. Il racket dei furti di Castel Romano

Picchiata nella metro A di Roma, all’altezza della stazione Termini, perché non era riuscita a rubare abbastanza. Percossa a sangue, mentre era incinta all’ottavo mese, tanto da farla partorire prematuramente mentre era ricoverata in ospedale in codice giallo per alcune fratture.
La storia è quella di una borseggiatrice di origini rom, una donna di circa 40 anni di nome Meri Secic, già nota alle forze dell’ordine per i suoi precedenti: nel 2017 era stata arrestata dalla polizia a Milano perché doveva scontare 19 anni di carcere per furti a ripetizione. Borseggi, rapine ad anziani, a turisti. Un cumulo di pene sempre evitato perché perennemente incinta, tanto da vivere sei gravidanze consecutive. Per questo sempre tornata in libertà, o in metropolitana, a rubare.
Non aveva portato abbastanza soldi
Il pestaggio si è consumato venerdì pomeriggio, dove la taccheggiatrice, che conosceva i suoi aggressori, è stata ripresa a terra in un video pubblicato da Welcome to Favelas. Dalle prime ricostruzioni – scrive il Corriere della Sera – l’aggressione si sarebbe verificata perché ritenuta “colpevole di non aver racimolato abbastanza denaro” dai suoi furti.
Ora non è in pericolo di vita, e il bambino sta bene, con i responsabili delle percosse che restato ricercati dagli agenti del commissariato Viminale. Farebbero parte di note famiglie di Castel Romano specializzate proprio nella gestione e nello sfruttamento di soggetti deboli, donne e giovani mandati a rubare sui mezzi pubblici. Nelle sue suppliche Meri Secic avrebbe detto loro: “Sono incinta, non voglio più rubare non ce la faccio più, chiedendo di cambiare vita”.
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