A 43 anni dalla scomparsa, potrebbe essere vicina la svolta nel caso di Mauro Romano, il bambino scomparso nel nulla nel lontano 21 giugno del 1977 quando aveva soltanto sei anni. La procura di Lecce ha infatti notificato un avviso di conclusione delle indagini a Vittorio Romanelli, barbiere in pensione di Racale, che rischia il rinvio a giudizio per sequestro di persona nel cold case del bambino.

Romanelli, 79 anni, ha ricevuto l’avviso di conclusione indagini del sostituto procuratore Stefania Minnini. Una svolta attesa 43 anni da Bianca Colaianni e Natale Romano, genitori di Mauro: secondo la ricostruzione della procura leccese, in quel giorno d’estate il bambino stava giovando in un cortile pubblico in via Immacolata quando Romanelli, a bordo di un Ape, lo avrebbe prelevato per portarlo in una casa di campagna a Castelforte. Qui Mauro, che si era fidato di Romanelli essendo amico di famiglia, avrebbe prima giocato col figlio del barbiere, Sergio, per poi venir portato via definitivamente da due uomini ancora oggi senza nome. Nei giorni della scomparsa i genitori del bambino non erano a casa ma a Poggiomarino (Napoli) per i funerali del padre di Natale Romano, con il piccolo affidato ai nonni materni.

A Romanelli la procura non attribuisce la scomparsa ultima del piccolo Mauro, né il probabile decesso: resta quindi l’interrogativo su chi abbia effettuato il rapimento ‘finale’ del bambino.

Una vicenda intricata che ha visto in 43 anni tanti colpi di scena, con indagini chiuse e riaperte più volte e tanti punti oscuri ancora da chiarire. Il caso sarà trattato mercoledì sera dalla trasmissione ‘Chi l’ha visto’ su Rai3, con la partecipazione dell’avvocato dalla famiglia Romano, Antonio La Scala.

Redazione

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