Il caso in Champions League
Chi è Sebastian Coltescu, l’arbitro accusato di frasi razziste durante PSG-Basaksehir
È destinato a entrare nella storia l’episodio che causato l’interruzione e quindi il rinvio della partita di Champions League tra Paris Saint Germain e Istanbul Basaksehir. Al centro della polemica, una vera e propria bufera, il quarto uomo accusato di essersi riferito in maniera razzista a un vice dell’allenatore della squadra turca, Okan Buruk. L’arbitro si chiama Sebastian Coltescu, romeno, e rischia la divisa, la radiazione da qualsiasi ruolo, anche da tecnico o dirigente, nel calcio. La vicenda è ancora tutta da chiarire. La UEFA ha aperto un’inchiesta sulla vicenda.
IL CASO – Pierre Webo, ex calciatore camerunense, assistente dell’allenatore della squadra turca, ha accusato Coltescu di essersi riferito a lui con l’espressione “quello nero” (“ala negru” in romeno). Il quarto uomo lo avrebbe indicato così all’arbitro, Ovidiu Hategan, che voleva espellerlo per proteste. A quel punto si è scatenata una discussione. La partita, al 13esimo minuto, si è fermata fino al 24esimo. Sono intervenuti i giocatori del Basaksehir come Demba Ba e del Psg come Neymar e Kylian Mbappé. Al 24esimo è stata sospesa definitivamente la partita nonostante fosse stato deciso che il quinto uomo Mariani avrebbe sostituito Coltescu. Il match si giocherà stasera alle 18:55, con un’altra squadra arbitrale. La partita sarà diretta dall’olandese Danny Makkelie.
L’ARBITRO – Coltescu, 43 anni, ha una lunga carriera alle spalle: 364 partite arbitrate, 273 nella massima serie romena. In tutta la carriera ha sfoderato in tutto 1.918 cartellini gialli. È stato promosso dalla serie C alla A ad appena 27 anni. Poi è entrato nella lista Fifa. Lo scorso novembre, nell’intervallo di una gara, ha saputo dalla sorella della morte del padre, un anno dopo quella della madre. Molte polemiche aveva suscitato il suo arbitraggio nella partita tra Gaz Meran e FCSB che aveva messo in pericolo la sua carriera da arbitro.
Coltescu è stato protagonista, nel 2008, di un episodio tra il comico e il grottesco. Si era arrampicato sul davanzale della finestra del suo appartamento a Craiova, la città dov’è nato, minacciando di gettarsi dal terzo piano. Due le versioni fornite dai media: una delusione d’amore o forse una ritorsione nei confronti dei vertici arbitrali che non lo avrebbero fatto avanzare di grado. “Cerco solo di essere bravo. Non ho intenzione di leggere niente, nessun giornale, nessun sito, nei prossimi giorni. Chi mi conosce sa che non sono razzista! Almeno lo spero”, avrebbe dichiarato Coltescu a ProSport. I commissari hanno ascoltato sia Webo che Coltescu. Quest’ultimo, secondo alcune testimonianze, avrebbe definito come un “eccesso di confidenza” la sua frase.
LE DICHIARAZIONI – “Dopo l’incidente nella partita di Champions League tra Paris Saint-Germain e Istanbul Basaksehir dopo una discussione con i due club, la Uefa in via eccezionale ha deciso di disputare i restanti minuti della sfida il 9 dicembre con un nuovo staff arbitrale, con calcio d’inizio alle 18.55. Un’accurata inchiesta sull’incidente è stata immediata aperta”, recita il comunicato dell’UEFA.
“Condanno fermamente qualsiasi commento che possa essere interpretato come razzista, xenofobo o discriminatorio – ha detto Ionut Stroe, il ministro dello sport rumeno – Rischio di incidente diplomatico? L’inchiesta Uefa ci dirà cosa è realmente accaduto e poi si interverrà. Non credo che stiamo entrando in un incidente diplomatico, condanniamo tutti quanto accaduto. Questa sfortunata espressione sarà sanzionata, non dobbiamo tollerare un simile comportamento. Discuteremo su come risolvere questa situazione”. E ha precisato: “È un caso particolare, non può essere generalizzato, non rappresenta lo sport rumeno”.
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