Franco Lechner (1932-1987) è più noto al grande pubblico con il nome d’arte di Bombolo. L’epiteto era il soprannome dato all’attore dagli amici del quartiere di Campo dei Fiori.

Alessandro Lechner, uno dei tre figli di Bombolo ha raccontato alcuni aneddoti con protagonista il padre: “Per mamma Regina era un altro bambinone da accudire, tale a quale a come lo vedevate al cinema. Lo sgridava perché ci lasciava fare tutto. Mi chiamava Alitandlo, si divertiva a storpiare tutti i nomi”

In autogrill Bombolo scompare e lo ritrovano a un matrimonio

“Giocavo a calcio, mi accompagnò per una trasferta a Latina. Quando il pullman si fermò a un autogrill sulla Pontina, scese anche lui con il presidente e l’accompagnatore. Tornarono soltanto loro, lui no. Si era fermato a un matrimonio lì vicino, al ritorno lo trovai a tavola che brindava con gli sposi e la torta”

La mimica facciale di Bombolo: le smorfie che facevano ridere il pubblico

Bombolo ha una comicità tutta sua  grazie alla mimica facciale stravolta, all’espressione dello sguardo, al pianto da fumetto, e ai suoi scordinati movimenti.  Bastava una sua smorfia per suscitare nello spettatore un’incontenibile ilarità.

Nel 1975 attirò l’attenzione dei registi Mario Castellacci e Pier Francesco Pingitore che  lo portarono sul palcoscenico come uno degli interpreti dalla compagnia cabarettistica satirica de “Il Bagaglino” al Salone Margherita (spettacoli che saranno poi ripresi e mandati in onda dalla Rai-Tv dopo il 1975).

Bombolo: da venditore ambulante a Cinecittà

Proprio nel centralissimo quartiere romano di Campo dei Fiori Bombolo sbarcava il lunario, vendendo piatti e ombrelli ai passanti agli angoli delle strade. Il simpatico commerciante vendeva piatti anche vicino agli studios di Roma Cinecittà senza passare inosservato.

Pier Francesco Pingitore con Mario Castellacci, lo fece esordire nel film Romolo e Remo: storia di due figli della lupa (1975), nei panni di Pappo, un truce seguace di Romolo-Pippo Franco, consumatore di pancetta alla Totò e incapace di assicurarsi una compagna nel Ratto delle Sabine.

Bombolo alla mattina vendeva i piatti, al pomeriggio in teatro

Verso i quarant’anni, grazie alla carriera cinematografica, Bombolo smise di fare il venditore ambulante, anche se non diventò mai ricco, rappresentando “il prezzemolo dei film-barzelletta” durante il successo di questo genere (barzelletta-movie) con il boom de I carabbinieri (1981) di Francesco Massaro e dei Pierini di Alvaro Vitali (1981-1982).

Le commedie sexy con Bombolo e le sue smorfie

Bombolo è stato uno dei volti più esilaranti e clamorosi della commedia sexy-comica-farsesca di serie B degli anni Settanta e Ottanta. Apparirà infatti in quaranta film e anche in televisione. Per la tv si ricordano la sua partecipazione in Rai agli spettacoli “Quantunque io” (1977) di Enrico Montesano e “C’era una volta Roma” (1979) di Castellacci e Pingitore, mentre appare nella televisione commerciale in “Sponsor City” (1984).

 

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