Un lutto che sconvolge il mondo del ciclismo e dello sport italiano. Davide Rebellin, 51enne due volte campione italiano di ciclismo su strada, è stato investito e ucciso oggi pomeriggio a Montebello Vicentino, in provincia di Vicenza.

Secondo prime ricostruzioni Rebellin sarebbe stato travolto da un camion durante un’uscita in bici nei pressi dello svincolo autostradale di Montebello. Il camionista non si sarebbe accorto dell’incidente, proseguendo la sua corsa. I Carabinieri sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente e per rintracciare l’autotrasportatore.

Per Rebellin, che nella sua trentennale carriera ha vinto tra l’altro una Amstel Gold Race (nel 2004), tre edizioni della Freccia Vallone (nel 2004, 2007 e 2009), una della Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2004) ed una tappa del Giro d’Italia, non c’è stato nulla da fare: all’arrivo dei sanitari è stato constatato il decesso del campione veronese che aveva terminato la sua carriera agonistica il 16 ottobre scorso sulle strade di casa alla Veneto Classic, concludendo con un trentesimo posto.

Rebellin era stato anche argento ai Giochi Olimpici di Pechino del 2008, quando venne superato in volata a pochi metri dal traguardo dallo spagnolo Samuel Sánchez al termine di una fuga durata una quindicina di chilometri: una medaglia che gli venne revocata l’anno seguente per una positività al doping, salvo 7 anni dopo essere assolto dal Tribunale di Padova.

Il 27 aprile 2011, al termine dei due anni di squalifica, Rebellin rientra alle corse e alla bellezza di 40 anni vince la novantunesima edizione della Tre Valli Varesine. Negli ultimi anni di carriera riesce ancora a vincere alcune classiche italiane come la Coppa Agostoni.

Fece il suo esordio nel professionismo nel 1992 con la Gb-Mv insieme a Mario Cipollini, diventando col ritiro dello scorso ottobre il ciclista professionista con la carriera più lunga mai registrata.

La morte tragica di Rebellin riporta alla mente l’episodio drammaticamente simile in cui perse la vita Michele Scarponi, anche lui campione del ciclismo, gregario fidato di Vincenzo Nibali al Team Astana negli anni dei grandi successi dello ‘Squalo’. Scarponi morì nel 2017 mentre si allenava in bicicletta, investito nella sua Filottranno da un furgone guidato da un artigiano locale, tra l’altro amico del padre di Scarponi.

(in aggiornamento) 

 

Avatar photo

Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.