Seminude e in posa di fronte alla Venere di Botticelli. Questo il post condiviso (e poi archiviato) da due influencer, Alex Mucci e Eva Menta, che ieri si sono immortalate in pose provocanti agli Uffizi di Firenze. Foto che hanno fatto in poco tempo il giro del web, scatenando numerose polemiche. Entrambe molto attive su Instagram (ma anche su TikTok ed Onlyfans), le due hanno un totale di dieci milioni di follower, molti dei quali hanno decisamente apprezzato la loro iniziativa. Non si può certo dire lo stesso dell’amministrazione degli Uffizi, che ha esortato le influencer ad eliminare il post.

Il museo si è immediatamente attivato a richiedere la rimozione delle immagini non autorizzate ad Instagram“, si legge in una nota diffusa dalla Galleria. “Evidentemente le due persone sono entrate al museo con le giacche chiuse, e si sono guardate bene, poi aprendole, di rimanere fuori la visuale dei custodi: altrimenti sarebbero state accompagnate fuori dal museo, come è avvenuto negli altri analoghi casi (rari) avvenuti negli ultimo anni“. Alex Mucci ed Eva Menta, si sono dunque viste costrette ad archiviare il post, dando poi una spiegazione ai loro follower sulla decisione presa.

Sono le 4:30 del mattino e ci rendiamo conto che la situazione è sfuggita di mano e sta diventato frustrante contenerla. Abbiamo deciso di archiviare (momentaneamente) il post per far calmare le acque, almeno finché la situazione non rientri. Questa non è una ammissione di colpa da parte nostra, che continueremo a far valere il nostro gesto come atto creativo e non denigratorio. Il post è solo archiviato per ora“.

A criticare le due influencer, per primo, è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia a Firenze Alessandro Draghi, che ha definito il post “indecente”. Sui social in molti si sono detti d’accordo, dichiarando che Mucci e Menta hanno sfoggiato un abbigliamento poco consono per l’ingresso in un museo e hanno scattato le foto con un chiaro intento denigratorio. “Se l’accusa è quella di ‘denigrare’ un’immagine con la mia immagine, vorrei ben capire in quale assurdo modo la figura del mio corpo vestito così possa ‘offendere’ l’immagine di un altro corpo effettivamente privo di indumenti”, ha scritto Alex Mucci – professione ingegnera aerospaziale – sul suo profilo. “Se invece l’accusa è quella di aver avuto poco decoro in un luogo considerato ‘sacro’ per il suo valore artistico, posso accettarla – spiega – Ma non esistendo una legge al riguardo, una regola che impone legalmente (e sottolineo legalmente) un dress code in un museo, ed essendo che altresì la morale un concetto estremamente soggettivo, e che io vado vestita in quel modo ovunque, posso dire senza vergogna che io non ho questa considerazione rispetto a quell’outfit”.

Redazione

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