“Sto tornando adesso dall’Ospedale, Willy purtroppo non c’è più”. È il papà di uno degli amici di Willy Monteiro Duarte a raccontare in un audio messaggio su Whatsapp agli altri genitori cosa è successo a Colleferro durante la drammatica notte in cui il 21enne di origini capoverdiane ha perso la vita. “Stanotte davanti al “Due di Picche” il locale di Colleferro, c’erano tanti ragazzi tra cui anche mio figlio che era andato lì con gli amici a bere qualcosa come al solito – racconta –  Mentre stavano tornando a casa, mio figlio, Willy e altri due ragazzi che avevano la macchina parcheggiata vicino piazza Italia si sono allontanati. Mentre prendevano l’auto hanno sentito le voci di qualcuno che stava discutendo. Siccome Willy conosceva uno dei ragazzi coinvolti nella discussione , si è avvicinato al gruppo per dire ‘fermatevi, non fate a botte’”.

L’uomo conosce bene Willy: “È il ragazzo più buono in assoluto che c’è – dice –  Vi dico solo che quando si tratta di andare a qualche festa, in discoteca, è lui che porta la macchina: non beve, non fuma, non fa nulla di sbagliato, o meglio non faceva. Mio figlio mi ha raccontato che mentre andava a prendere la macchina questi quattro energumeni di Artena, quattro bestie, sono scesi dall’auto e hanno iniziato a tirare botte a tutti. Due degli amici di Willy sono riusciti a scappare, mentre lui non è riuscito. È rimasto lì e l’hanno gonfiato di botte, gli hanno fatto di tutto e di più”.

“Probabilmente uno dei colpi è stato letale alla testa e ha causato l’emorragia celebrale – continua nel vocale –  Poi gli aggressori sono scappati via e altri ragazzi sono riusciti a prendere la targa. Stesso durante la notte sono stati denunciati. Ma Willy è rimasto per terra inerme. L’ambulanza ci ha messo più di mezz’ora per arrivare, ma comunque quando sono arrivati già era morto. Gli hanno fatto anche il massaggio cardiaco, poi lo hanno portato dentro al pronto soccorso”. Il papà non riesce a trattenere le lacrime mentre racconta quanto accaduto: “Stamattina alle 7 ci hanno detto che Willy era morto – dice a fatica – Questa è la storia. Adesso i ragazzi sono sotto chock. Adesso devo stare vicino a mio figlio”.

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