A poco più di una settimana dalla prima seduta, fissata per il prossimo 13 ottobre, Camera dei deputati e Senato si apprestano  ad accogliere i suoi nuovi membri in “forma ridotta”.

Per effetto della riduzione del numero dei parlamentari, riforma approvata in Parlamento nell’ottobre 2019 praticamente da tutti i partiti, poi confermata nel settembre dell’anno successivo con un referendum costituzionale, la prossima Camera dei deputati passerà infatti dagli attuali 630 ai 400 membri.

Per consentire tutto ciò sono stati effettuati dei lavori per riadattare anche fisicamente gli spazi a questo cambiamento che non è errato definire epocale, la più importante modifica dell’assetto istituzionale nella storia della Repubblica italiana.

La struttura della Camera, progettata dall’architetto palermitano Ernesto Basile, ovviamente non è stata toccata, ma i tecnici si sono messi al lavoro per disattivare le postazioni non più necessarie a partire dal 13 ottobre, togliendo microfoni e apparecchiature per il voto elettronico, come display e pulsanti.

Come spiegato dal questore della Camera e deputato 5 Stelle Francesco Dell’Uva, in tutto sono state smontate 188 postazioni: 82 nell’ultima fila, quella più in alto, e altrettante nella penultima, più 24 in prima fila, mentre altre 34 saranno lasciate libere. 

Alcune settimane fa la Camera sui suoi profili social avevano pubblicato anche un video in cui mostrava i lavori per installare i nuovi tabelloni che visualizzeranno gli esiti delle votazioni del nuovo ramo del Parlamento a ranghi ridotti. Al posto di quello vecchio, che mostrava fedelmente una riproduzione dell’emiciclo con una luce per singolo deputato, quello nuovo potrà mostrare sia la rappresentazione dell’aula dopo le votazioni con singoli led corrispondenti a ogni parlamentare, sia i video degli interventi durante le discussioni.

Al Senato invece non vi saranno cambiamenti, per quanto comunicato fino ad oggi. I duecento membri, dai 315 della scorsa legislatura, saranno semplicemente spostati al centro dell’Aula, semplicemente smettendo di utilizzare le postazioni ai lati dell’emiciclo. 

Redazione

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