Dopo diverse ore dal risultato delle elezioni europee sono emerse le prime conseguenze. Anche al centro del panorama politico italiano. Dopo due diverse dichiarazioni nella notte, Matteo Renzi dalla sua enews ha commentato l’esito deludente della sua alleanza con Più Europa di Emma Bonino. “La lista Stati Uniti d’Europa ha mancato per un soffio, veramente un soffio, la possibilità di raggiungere il quorum. Certo, fa male restare fuori per un niente. Soprattutto fa male perché ho visto la vostra forza: in quattro circoscrizioni quasi duecentomila persone hanno scritto il mio nome. La verità è che la nostra comunità esiste, c’è, è forte. Ma se vogliamo incidere di più questa comunità da sola non basta”.

Renzi su Stati Uniti d’Europa e Calenda

“Occorre andare oltre ricostruendo quel cantiere riformista che Azione ha inspiegabilmente distrutto un anno fa. Ormai non serve più rivangare il passato anche perché è evidente a tutti chi è stato a rifiutare la coraggiosa proposta di Emma Bonino per gli ‘Stati Uniti d’Europa’: se fossimo andati tutti insieme avremmo oggi sette parlamentari europei riformisti, non solo sovranisti. Potevano essere sette e invece sono zero. Peccato”, ha aggiunto Renzi. “Oggi l’importante è utilizzare quello che è successo come messaggio per il futuro. Personalmente credo che il percorso, necessario, per la costruzione di questa casa libdem, riformista e popolare debba essere portata avanti da persone nuove, diverse da chi ha fatto fallire il Terzo Polo. Non si può ripartire da capo con i protagonisti delle recenti telenovelas” ha detto il leader di Italia Viva. Non è chiaro se Renzi sia realmente pronto a un passo indietro, visto che ha incolpato Azione e Carlo Calenda di aver distrutto il Terzo Polo e poi ha parlato del bisogno di persone nuove rispetto ai responsabili del fallimento.

Il futuro di Italia Viva e di Renzi

E proprio al suo partito si rivolge Renzi. “Proporrò all’Assemblea nazionale di Italia Viva di indire per l’autunno un congresso straordinario, per il rinnovo della presidenza nazionale e per costruire con gli altri soggetti interessati il cantiere riformista. Cantiere democratico, dal basso, partecipato: non comunicato dall’alto. Con le idee, con le proposte, con i congressi e non con i veti personali e i rancori ideologici. La costruzione di un soggetto politico deve essere democratica e dal basso, altrimenti non funziona. Quanto a me continuerò a dare una mano, come sempre” ha detto Renzi. “Credo che la costruzione di un’area centrale serva al Paese perché sarà decisiva per la vittoria nel 2027 alle Politiche. Sarà decisiva in molte elezioni territoriali. E sarà importante per la cultura politica dell’Europa e dell’Italia. Insomma, grazie della vostra generosità. Si va avanti, insieme. Perché quando non si vince, si impara. E qualunque sarà il mio ruolo continuerò a svolgerlo felice perché so che sono circondato da persone straordinarie come voi” ha concluso l’ex premier.

Redazione

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