Il congresso di Azione, tenutosi qualche giorno fa, ha spalancato le porte a nuove prospettive di convergenza tra i centristi e la maggioranza di governo. Davanti agli occhi increduli dei presenti, in un’occasione più unica che rara, Giorgia Meloni è intervenuta all’incontro del partito, sottolineando una comunanza d’intenti su temi fondamentali come la guerra in Ucraina e il nucleare e ricevendo applausi scroscianti dalla platea dell’opposizione. Sulle affinità tra Terzo polo e centrodestra si è concentrata ieri L’ora del Riformista.

Nel corso della riunione, dal titolo I volenterosi al governo?, moderata da Aldo Torchiaro, sono intervenuti il direttore Claudio Velardi, Ettore Rosato (deputato e vicesegretario di Azione), Raffaele Nevi (deputato e portavoce di Forza Italia), Valeria Pernice (Orizzonti liberali) e Alberto Forchielli (imprenditore e fondatore del Movimento drin drin). Velardi ha aperto il dibattito delineando una dicotomia sull’operato di Meloni tra politica estera e interna: in campo internazionale «il governo italiano e, soprattutto Meloni, si muovono in un sentiero molto stretto. Lo sta percorrendo in modo brillante», mentre invece, dentro i propri confini «la trovo deficitaria, non vedo azioni o progetti che puntino a dare una scossa al paese». E poi il grande interrogativo, fulcro dell’incontro: «Ci sono forze in grado di dare un sostegno verso il cambiamento a un governo che proceda con forza sui capisaldi nazionali che contano: Ucraina e progetto ReArm?».

Nevi ha ammesso che i requisiti per lo scardinamento del bipolarismo non sono ancora maturi, tuttavia, in aula, la predisposizione al confronto può aiutare a trovare un accordo: «Vorrei un Paese – ha rimarcato – che cerca di ritrovarsi almeno in politica estera. È un momento delicato e difficile ma ci sono le condizioni. Calenda dimostra un’apertura da questo punto di vista – ha aggiunto – e questo è un merito che gli va dato». Si è dimostrato aperto al dialogo Forchielli: «Abbiamo sempre dichiarato che non c’interessa di che colore è il gatto, basta che prenda i topi. Siamo disposti a votare da ogni parte se ci sono provvedimenti di nostro interesse. La convergenza con Azione e +Europa è vera. Abbiamo in programma l’8 maggio, a Milano, di organizzare un convegno sul Keep calm and ReArm». Conferma l’intenzione di collaborare anche Pernice: «L’intervento di Marattin al congresso di Azione ha messo in evidenza il desiderio del nostro neonato partito di lavorare insieme. Bisogna fare un ragionamento sui temi che uniscono e sulla volontà di fare bene per il Paese».

Rosato, sull’opposizione “di confronto” col governo portata avanti da Azione, si è espresso così: «La normalità è che in politica si discuta. Ho visto che ha fatto scalpore il nostro voto d’astensione sul Def. A tal riguardo abbiamo ottenuto cose importanti. Abbiamo modificato la mozione di maggioranza in base a delle considerazioni che sono venute da noi». E poi si è pronunciato sull’operato del governo. Prima le luci: «Sull’Ucraina Meloni ha tenuto una posizione molto difficile, data la composizione del suo esecutivo. Una presidente del Consiglio che difende questa posizione, merita un applauso». E poi le ombre: «Ci sono tante cose di questo governo che non condividiamo. Le politiche del ministro Urso sull’industria temo che faranno molto male al nostro Paese, così come quelle sull’energia». Sulla linea da perseguire per il Terzo polo, Rosato conclude: «Abbiamo bisogno di dimostrare che esiste un Centro pragmatico, capace di dialogare con tutti. Abbiamo la responsabilità di realizzarlo, perché vedo che il Pd non lo sta facendo: sfi dare la maggioranza offrendo soluzioni

Michele Carniani

Autore