Altri 9 mesi di condanna per Fabrizio Corona: lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha stabilito che “non vale” il periodo trascorso dall’ex re dei paparazzi in affidamento terapeutico, tra febbraio e novembre 2018. Corona, quindi, deve ricominciare a scontare quel periodo da capo. E questa volta lo dovrà fare in carcere, dov’è rinchiuso dal 25 marzo scorso. L’inasprimento della pena è arrivato dopo che la Cassazione ha accolto il ricorso dell’avvocato generale Nunzia Gatto, che passando al vaglio i comportamenti di Corona aveva evidenziato molti “strappi” rispetto alle prescrizioni imposte dai giudici e aveva impugnato una prima decisione della Sorveglianza.

A fine aprile, infatti, i giudici della Sorveglianza avevano deciso di revocare l’affidamento terapeutico, concesso al fotografo nel febbraio 2018 per dargli modo di curarsi dalla dipendenza da cocaina. “Sono basito e senza parole”, dice l’avvocato Ivano Chiesa. Chiesa ha appena pubblicato un libro “I diritti dei cattivi” (Piemme edizioni) in cui denuncia “i vizi capitali della giustizia italiana”: “giustizialismo, moralismo, pressapochismo, abuso di misure di prevenzione e cautelari, impunità dei giudici, pentitismo”. Sotto accusa i processi nei salotti tv che tanto hanno danneggiato Fabrizio Corona.

Redazione

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