Una nuova clamorosa retromarcia dell’Organizzazione mondiale della sanità sul Covid-10. L’Oms, già al centro delle polemiche per la gestione della pandemia di nuovo Coronavirus, ha infatti cambiato le sue raccomandazioni per il rilascio dall’isolamento di pazienti Covid. L’organizzazione guidata dal direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus non raccomanda più il doppio tampone negativo per certificare la guarigione da Covid-19: basta infatti tre giorni senza sintomi.

In particolare nelle nuove linee guida provvisorie è previsto per i pazienti sintomatici il rilascio 10 giorni  giorni dopo l’insorgenza dei sintomi, più almeno 3 giorni senza sintomi (febbre o sintomi respiratori). Per i pazienti asintomatici bastano invece 10 giorni dopo il primo tampone positivo.

L’Oms fa quindi degli esempi pratici. Se un paziente ha avuto i sintomi per due giorni, l’isolamento può terminare dopo 13 giorni dall’insorgenza (10 + 3); se i sintomi sono durati 14 giorni, l’isolamento può terminare dopo 17 giorni (14 + 3); se i sintomi sono durati 30 giorni, l’isolamento può terminare dopo 33 giorni (30 + 3).

A motivare la scelta dell’istituzione internazionale la difficoltà in molti Paesi nel garantire il doppio tampone, evidenza che si è vista anche in Italia. Ma non solo. Esami clinici hanno evidenziato come il virus venga rilevato in maniera limitata nei tamponi fatti a nove giorni dalla comparsa dei sintomi, soprattutto nelle persone che soffrono di forme lievi della malattia. Per l’Oms sembra sicuro quindi togliere dall’isolamento i pazienti dopo un periodo minimo di 13 giorni dall’insorgenza del Covid-19, dato che col passare dei giorni la capacità di infettare altre persone cala.

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