“Quest’estate non staremo al balcone e la bellezza dell’Italia non rimarrà in quarantena. Potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città. E sarebbe bello che gli italiani trascorressero le ferie in Italia, anche se lo faremo in modo diverso, con regole e cautele”. È la rassicurazione che arriva dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervistato dal Corriere della Sera, in merito ai prossimi mesi che affronterà l’Italia alle prese col contagio da Coronavirus, con numeri che fortunatamente sono in costante calo. Per dare un via libera definitiva, però, Conte chiede di attendere “l’evoluzione del quadro epidemiologico per fornire indicazioni precise su date e programmazione”.

IL RAPPORTO CON RENZI – Nell’intervista Conte parla dei temi di più scottante attualità, tra cui il rapporto con gli alleati di governo, in particolare i renziani. “Italia Viva pone delle questioni, a volte, con particolare vivacità. Ma sono convinto che da questo confronto ripartiremo più forti e coesi. Io sono qui per tirare il Paese fuori dalle sabbie mobili di un’emergenza senza precedenti. Lavoro per l’Italia, non per me stesso”, spiega Conte.

LA SCUOLA – Altro capitolo è destinato alla scuola e al rientro degli studenti alle ‘normali’ lezione in classe. Un rientro che per il premier “deve essere gestito in modo unitario su tutto il territorio nazionale. Stiamo lavorando con la ministra Azzolina a un ventaglio di soluzioni così che a tutti i nostri studenti venga assicurato il rientro in classe a settembre in condizioni di sicurezza”.

MES – Altro tema centrale del dibattito politico sono l’Europa e il Mes, approvato venerdì sera dall’Eurogruppo. Per il premier “le risorse del Mes, della Bei, del Sure da sole sono insufficienti”, per questo l’esecutivo è “in costante dialogo con la Commissione europea perché venga introdotto un ‘Recovery Fund’ di notevoli dimensioni”.

Sul Recovery Fund Conte ribadisce quindi che “è necessario che le risorse siano anticipate attraverso un prestito ponte, un ‘frontloading’ che le renda disponibili già nella seconda metà del 2020, per quei Paesi che maggiormente stanno risentendo della pandemia”.

CINA – Conte ha rivelato anche la posizione del governo sull’inchiesta nel confronti della Cina per la pandemia di Covid-19, chiesta a gran voce da Trump. “Arriverà il momento in cui dovremo interrogarci sulle responsabilità. Credo però che questo sia il momento in cui privilegiare la collaborazione tra Stati per sconfiggere il virus. Non è il momento delle divisioni”, ha spiegato a tal proposito il premier.

DRAGHI – Al presidente del Consiglio è stato chiesto anche dell’ipotesi di una discesa in campo di Mario Draghi, ex presidente della Bce, per un governissimo. “Non so quante volte si sarà sentito strattonato. Chi davvero ha per lui la stima che pure professa di avere, farebbe bene a non sciupare il suo nome nel teatrino dei giochi politici quotidiani”, ha quindi spiegato Conte.

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