L'intervista
Emma Bonino: “Regolarizzare migranti per un solo mese è ridicolo, Conte trovi una soluzione”
«Un incubo, un pasticcio, una iniziativa che rischia il ridicolo. Ora cosa dovremmo dire a pomodori e pesche: aspettate un po’ a maturare perché abbiamo un problema Crimi. Mi auguro che il presidente del Consiglio stia cercando una soluzione decorosa per tutti». L’ipotesi che sta avanzando sulla concessione ai migranti lavoratori irregolari di un permesso di uno o tre mesi, non va proprio giù a Emma Bonino, senatrice di + Europa, leader storica dei Radicali, già ministra degli Esteri e Commissaria europea. E in questa intervista a Il Riformista ne spiega le ragioni.
Senatrice Bonino, in queste convulse giornate di trattativa, dentro e fuori il Governo, si fa strada l’ipotesi di dare ai lavoratori migranti irregolari un permesso solo di uno o tre mesi…
Spero che sia senza fondamento l’ipotesi che circola di una emersione dal nero per forse tre mesi. La cosa è insensata, cioè pomodori e pesche sì, uva no. Il nonno curato oggi, magari fino ad agosto, e poi non si sa. Un pasticcio, un incubo! Non solo per le lavoratrici e i lavoratori, ma per gli imprenditori, le famiglie… E anche sul piano politico non è comprensibile, tanto Crimi, Salvini e compagnia le polemiche le faranno comunque. Quindi tanto vale affrontare questo problema con un po’ di lungimiranza.
Lungimiranza, lei invoca. Ma in quale direzione esercitarla?
Chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale e sa di cosa si stia parlando, è consapevole che questi 500-600mila lavoratori migranti irregolari non potranno mai essere rimandati a casa. E questo per la concreta ragione, non la sola ma fondamentale, che mancano gli accordi con i Paesi di origine. Perché Salvini o non Salvini, ad oggi gli accordi sono 4: Tunisia, Marocco, Nigeria e uno, antichissimo, con l’Egitto. Quindi di che parliamo! Tanto è vero che lo stesso Salvini ebbe a dichiarare che ci sarebbero voluti più di 80 anni. Dopo un po’, sempre Salvini dichiara che questi irregolari erano in realtà 90mila, ma non si è mai capito né è mai stato detto su quali basi lui sparasse questa cifra.
Quali soluzioni immagina?
Se tutto questo è il passato, è ovvio che non si può continuare nello stesso modo, con pasticci che per tutti i cittadini, regolari o non regolari, diventano un incubo. Dopo di che, l’urgenza è evidente, perché nessuno può dire ai pomodori o alle pesche: aspettare un attimo a maturare perché abbiamo un problema Crimi. D’altro canto, per una soluzione ragionevole si sono schierati tutti: tutti i sindacati, Confagricoltura, Coldiretti, il terzo settore tutto, cattolico o non cattolico, i vescovi, il Papa, e ci manca Crimi? Persino nei 5Stelle ci sono posizioni diverse: il presidente dei 5 Stelle della Commissione Affari costituzionali della Camera, Brescia, partecipando a una iniziativa Facebook di + Europa, ha assunto posizioni simili alle nostre. La Vice presidente della Camera, Mara Carfagna, si è espressa nello stesso modo. E allora?
E Conte?
Penso e mi auguro che il presidente del Consiglio stia cercando una soluzione decorosa per tutti. Non si può affrontare e superare un problema drammatico per le famiglie, per il nostro Paese, con iniziative che rischiano il ridicolo.
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