Cronaca
Corruzione, arresto il sindaco di Villa San Giovanni e i vertici della ‘Caronte Traghetti’
I carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, coadiuvati da personale dei Comandi Provinciali di Milano, Brescia e Messina, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di 11 persone, tra cui il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, di alcuni dipendenti comunali, oltre che di imprenditori e professionisti. L’attività investigativa, coordinata dai Sostituti Procuratori distrettuali Walter Ignazitto e Gianluca Gelso, prende le mosse dal riscontro delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Vincenzo Cristiano. Le accuse, a vario titolo, sono corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato, e per una persona solamente anche concorso esterno in associazione mafiosa.
La figura centrale emersa nell’ambito della suddetta indagine è quella dell’ingegnere Francesco Morabito, attuale responsabile del Settore Tecnico Urbanistico del Comune di Villa San Giovanni, il quale nel periodo delle investigazioni si è reso responsabile di plurime condotte illecite integranti ipotesi delittuose di corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato. L’attività investigativa, coordinata dai Sostituti Procuratori distrettuali Walter Ignazitto e Gianluca Gelso, prende le mosse dal riscontro delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Vincenzo Cristiano.
La principale vicenda corruttiva su cui è stata posta attenzione investigativa è stata l’esecuzione del “progetto per la riorganizzazione dell’area Villa AGIP con la realizzazione di un nuovo impianto di bigliettazione e connessa automazione” ad opera della società Caronte & Tourist S.p.A. In manette sono finiti anche Antonino Repaci e Calogero Fimiani, rispettivamente presidente del Consiglio di amministratore e amministratore delegato della società di navigazione ‘Caronte & Tourist S.p.A.’. Secondo i carabinieri di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, i manager indagati avrebbero promesso di elargire utilità ad amministratori comunali che, in cambio, avrebbero asservito la loro pubblica funzione agli interessi privati della società di navigazione. Nello specifico, Antonino Repaci si sarebbe mosso anche con il vertice dell’amministrazione comunale, individuando il suo principale interlocutore nel sindaco Giovanni Siclari, fratello del senatore di Forza Italia Marco, “al fine di assicurarsi l’affidamento di un’area sulla quale la sua società aveva progettato la realizzazione di alcuni lavori”, spiegano i carabinieri in un comunicato.
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