Gli attacchi che sconvolsero il mondo
11 settembre 2001, la storia degli attentati alle Torri Gemelle e agli Stati Uniti
L’11 settembre del 2001 è una data emblematica che ha segnato in maniera drammatica il passaggio dal ventesimo al ventunesimo secolo. Negli Stati Uniti si verificano gli attentati alle Torri Gemelle, a New York, e alla sede del Dipartimento di difesa degli Usa, il Pentagono. Negli attacchi terroristici muoiono quasi tremila persone. Gli autori degli attentati sono affiliati all’organizzazione terroristica di stampo jihadista Al Qaeda, retta dallo sceicco saudita Osama Bin Laden. Gli attentati segnano profondamente la società americana e quella occidentale e inaugurano una guerra al terrorismo che coinvolgerà altri Paesi in operazioni militari in Medio Oriente. Negli anni successivi altri attentati colpiranno anche altri Paesi Occidentali.
L’11 settembre 2001 sono le 8:46, a New York, quando un aereo di linea si schianta contro la torre nord del World Trade Center. L’impatto è ripreso da alcune telecamere amatoriali. In pochi minuti l’area si riempie di giornalisti e troupe televisive. Lo schianto del secondo aereo, quello che colpisce la torre sud del World Trade Center, è ripreso così in diretta televisiva mondiale. Alcune persone si lanciano nel vuoto mentre l’incendio causato dallo schianto divora le strutture. Nel giro di poco meno di due ore entrambe le cosiddette Torri Gemelle crollano su se stesse provocando un’immensa nube di polvere e un enorme numero di vittime.
Nel frattempo, in Virginia, un altro aereo, l’American Airlines 77, si è abbattuto contro una parete esterna del Pentagono, sede del Dipartimento di Difesa americano. Un quarto aereo di linea, lo United Airlines 93, precipita invece in un campo nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania: il suo obiettivo era la Casa Bianca, a Washington, residenza e ufficio del Presidente degli Stati Uniti d’America. In totale gli attentati dell’11 settembre causano 2.996 morti, 6.400 feriti e 24 dispersi. Nel conto rientrano anche centinaia di soccorritori morti tra le macerie delle Torri Gemelle.
Tra i quasi tremila morti anche i 19 attentatori kamikaze autori degli attacchi. 15 di questi venivano dall’Arabia Saudita, due dagli Emirati Arabi, uno dall’Egitto e uno dal Libano. Capo operativo era Mohammed Atta, terrorista egiziano. Nel giro di qualche ora l’FBI è in grado di risalire all’identità, e alle biografie, degli attentatori. Questi si erano comportati come dei dirottatori: secondo la versione ufficiale, divisi in quattro squadre, erano saliti sugli aerei e poi ne avevano preso il controllo, armati di coltellini di plastica. L’azione che aveva portato alla caduta del quarto aereo di linea in Pennsylvania, che avrebbe dovuto colpire la Casa Bianca, era stata impedita da una rivolta dei passeggeri.
La responsabilità degli attentati viene da subito attribuita ad Al Qaeda, gruppo terroristico di matrice islamica. Il fondamentalismo aveva già colpito gli USA e il World Trade Center il 26 febbraio 1993, quando un furgone bomba venne fatto esplodere nei parcheggi sotterranei della struttura. L’attacco aveva provocato sei vittime. Nata da alcuni gruppi di lotta paramilitari operanti in Afghanistan durante il conflitto scatenato dall’invasione sovietica nel 1979, l’organizzazione Al Qaeda faceva capo a Osama Bin Laden, sceicco miliardario saudita che aveva fondato personalmente l’organizzazione nel 1988. Sulla testa dello sceicco pesò per dieci anni una taglia da 25 milioni di dollari, come stabilito dall’FBI. Bin Laden attraversò tre amministrazioni americane prima di essere scovato e ucciso in un conflitto a fuoco il primo maggio del 2011 ad Abbottabad, in Pakistan, durante un’operazione segreta ordinata dal presidente statunitense Barack Obama e condotta sul campo dal corpo d’èlite dei Navy Seals. Il suo corpo venne sepolto in mare.
La reazione degli Stati Uniti guidati dal presidente George W. Bush agli attacchi dell’11 settembre fu una guerra senza quartiere al terrorismo, anche molto criticata. I primi di ottobre 2001 partì l’Operazione Enduring Freedom in Afghanistan, considerata la base operativa di Al Qaeda. In poco più di un mese i militari americani, con la collaborazione di altre forze di paesi della NATO, entravano a Kabul. Nel marzo 2003 cominciarono le operazioni in Iraq con l’obiettivo di deporre il dittatore Saddam Hussein, accusato di lavorare a un sistema di armi di distruzione di massa e di fornire il suo appoggio ai terroristi fondamentalisti. Accuse rivelatesi in futuro infondate. Nell’aprile 2003 la coalizione a guida americana era già entrata in possesso di tutte le città iraqene. La risoluzione delle nazioni unite 1483 del maggio 2003 riconosceva gli USA e la Gran Bretagna come potenze occupanti in Iraq e sollecitava i Paesi a lavorare alla stabilità e sicurezza dell’Iraq. Saddam Hussein era stato intanto deposto e catturato nel dicembre 2003. Nel 2006 fu giustiziato mediante impiccagione.
Gli attentati dell’11 settembre negli USA hanno segnato un punto di svolta per la storia del mondo. Gli attacchi hanno rivelato il nuovo modo di operare delle organizzazioni islamiche fondamentaliste, hanno inaugurato una nuova fase della guerra al terrorismo oltre a una serie di stragi che avrebbero colpito anche Madrid, l’11 marzo 2004 causando 192 morti, e Londra, 56 vittime il 7 luglio 2005. L’area dove sorgevano le Torri Gemelle, cosiddetta Ground Zero, è diventata negli anni un luogo di ricordo per le migliaia di vittime per il giorno più tragico della storia americana.
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