L’ultimo consiglio dei ministri ha vietato la produzione e la vendita in Italia di cibi sintetici come le nuove carni prodotte in laboratorio da cellule animali. Il ministro all’agricoltura Francesco Lollobrigida e il ministro alla sanità Orazio Schillaci hanno spiegato che il Governo vieta la “produzione e all’immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”. Ovvero quelli “costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati”. Le pene sono severissime e vanno da multe da un minimo di 10mila euro fino a 60mila, il 10% del fatturato totale annuo.
Alla violazione consegue “la confisca del prodotto illecito, l’applicazione delle sanzioni amministrative del divieto di accesso a contributi, finanziamenti o agevolazioni o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, da altri enti pubblici o dall’Unione europea per lo svolgimento di attività imprenditoriali, per un periodo minimo di un anno e fino al massimo di tre anni, nonché la chiusura dello stabilimento di produzione, per lo stesso periodo”. Questo tipo di carne è già legale negli Usa e a Singapore. Il vantaggio è che da una sola cellula si possono ottenere 10mila chili di carne in poche settimane senza uccidere animali e evitando l’inquinamento ambientale creato dagli allevamenti, che, secondo gli studi, è responsabile del 14,5% del gas serra, oltre che di consumo dell’acqua e di suolo.
Ma come si ottiene questo particolare tipo di carne creata in laboratorio? Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la procedura prevede il prelievo di cellule con una biopsia da un animale vivo o da carne fresca; l’estrazione delle cellule staminali; la proliferazione delle cellule in una soluzione nutritiva all’interno di un bioreattore; la lavorazione delle fibre muscolari; la produzione finale della carne sintetica. All’0inizio, in fase di sperimentazione era una procedura molto costosa. Nel 2013 il primo hamburger creato in laboratorio all’università di Maastricht costò 290mila euro. Adesso, un petto di pollo da 160 grammi costa 4 dollari. Andando avanti la carne sintetica costerà quanto quella animale.
Ma la decisione del Governo Italiano ha fatto arrabbiare gli animalisti che sono fermamente convinti che la definizione “carne sintetica” è “volutamente erronea, atta a suscitare un’ingiustificata repulsione. In realtà si tratta di carne coltivata derivante da cellule, un prodotto alimentare che viene realizzato utilizzando cellule animali. Si tratta di una produzione che offre una soluzione a diversi problemi correlati alla produzione della carne: una produzione che non lede il benessere animale, la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare”, ha spiegato l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).
“Dal punto di vista del benessere animale, la carne coltivata è un’alternativa etica alla produzione di carne, che comporta mesi o anni di sofferenze in allevamento e che si conclude con l’uccisione degli animali”, commenta il presidente dell’Oipa Massimo Comparotto. “Anche se la produzione di carne coltivata richiede l’utilizzo di cellule animali, può rappresentare un’alternativa cruelty free alla produzione di carne che può andare incontro a chi ancora non ha abbracciato la scelta vegetariana o vegana, che noi comunque auspichiamo”, conclude.
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