Il fenomeno social del momento
Cos’è Lensa Ai: come funziona l’app del momento tra privacy, avatar, accuse e polemiche
Si chiama Lensa Ai l’app del momento. Ed è per merito o colpa sua se sui social network in questi giorni si vedono i contatti postare primi piani e selfie ritoccati, colorati, illustrati, modificati come in un film, o un fumetto, o un cartone animato, un avatar. La funzione che sta letteralmente spopolando si chiama Magic Avatar. Ai sta per Intelligenza artificiale ovviamente. Circa 4 milioni di persone in tutto il mondo hanno scaricato l’app nei soli primi cinque giorni di dicembre.
Un vero e proprio fenomeno. L’azienda che gestisce Lensa si chiama Prisma Labs. Era diventata virale nel 2016 grazie a un’applicazione simile che trasformava in dipinti le foto realizzate con lo smartphone. L’app ora virale in tutto il mondo consente, grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale, di produrre risultati più ricchi e variegati rispetto alla precedente. Secondo Sensor Tower nei primi cinque giorni di dicembre gli utenti hanno speso oltre otto milioni di dollari su Lensa Ai.
Lensa sembra il diretto discendente di FaceApp, l’app che divenne virale nel 2019, che invecchiava i ritratti. Esiste dal 2018, è prima nell’App Store, si scarica gratis ma gli avatar si pagano: 3,99 dollari per 50 avatar, 5,99 per 100 e 7,99 per 200. Le foto caricate dall’utente – almeno 10 – vengono rielaborate e declinate in altre varietà di stili pittorici e grafici. Le categorie sono numerose: per le femmine c’è Anime, Stylish, Light, Cosmic, Fantasy, Kawaii, Pop, Iridescent, Focus e Fairy Princess; per i maschi Superhero, Stylish, Mystical, Sci-fi, Astronaut, Anime, Adventure, Cyborg, Cosmic e Rock Star.
L’app funziona come il più noto generatore di immagini a input testuale Dall-E 2, che studia enormi quantità di dati e crea risultati sempre migliori e accurati. Lensa lo fa con i ritratti utilizzando dati raccolti con le stesse funzionalità di rilevamento del volto che consentono agli utenti di un iPhone di sbloccare il telefono guardando lo schermo. E i dubbi sorti spontanei e come sempre puntuali sono sempre quelli: sulla privacy, la raccolta di dati e immagini degli utenti dell’app. Anche oltre l’utilizzo richiesto e pagato. Prisma garantisce che le foto originali vengono cancellate una volta generati gli avatar. L’app comunque non permette l’inserimento di immagini di bambini o nudità: va contro le condizioni d’uso di Lensa. L’app comunque si è attirata critiche, è stata accusata di aver risultati ipersessualizzati, razzisti o sessisti.
È consigliato leggere – si perde circa un minuto – l’informativa sulla privacy e le condizioni d’uso. “Dobbiamo sempre essere consapevoli quando i nostri dati biometrici vengono utilizzati per un qualsiasi scopo. Si tratta di dati sensibili. Dovremmo essere molto cauti”, ha spiegato David Leslie, direttore della ricerca sull’etica e l’innovazione responsabile presso l’Alan Turing institute e professore alla Queen Mary University di Londra, citato da Wired.
L’amministratore delegato e cofondatore di Prisma Labs ha spiegato a Wired Us che l’azienda è al lavoro per aggiornare l’informativa sulla privacy. “Lensa utilizza una copia del modello di Stable diffusion, a cui insegna a riconoscere il volto sulle immagini caricate per ogni caso particolare. Ciò significa che esiste un modello separato per ogni singolo utente. Le foto degli utenti sono eliminate dai nostri server non appena vengono generati gli avatar. I server si trovano negli Stati Uniti”.
Non si sono fermate però le polemiche e le controversie. Le app di questo tipo sono da tempo oggetto di dibattito nella comunità artistica, per esempio. Non è raro che alcuni generatori vengano accusati di produrre immagini nello stile di un particolare artista, ma senza il consenso né una retribuzione né un via libera dello stesso artista. Su un punto la maggior parte si trovano piuttosto d’accordo gli osservatori a ogni livello: questo tipo di uso pop e più allargato alla società dell’intelligenza artificiale è destinato ad aumentare. E con questo controversie e dibattiti.
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