Un italiano su venti è stato contagiato dal coronavirus. Nel bollettino di venerdì 5 marzo sono stati superati i tre milioni di casi dall’inizio della pandemia in Italia. In totale sono 3.023.129 con un incremento nelle ultime 24 ore di 24.036 a fronte di 378.463 tamponi (molecolari e antigenici) effettuati, ieri erano stati 339.635 con 22.865 positivi. Per il terzo giorno di fila i nuovo casi superano le 20mila unità. Il tasso di positività è del 6,3%, in calo di 0.4 rispetto al 6,7% del giorno precedente.

Le vittime accertate nelle ultime 24 ore sono 297 (ieri invece erano state 339). In crescita costante da giorni anche i pazienti ricoverati in ospedale: quelli con con sintomi sono 20.374 (più 217), quelli ricoverati in terapia intensiva sono 2.525 (più 50, 222 i nuovi ingressi). Sono invece 433.571 le persone in isolamento domiciliare, 456.470 il totale degli attualmente positivi e 2.467.388 i dimessi/guariti da inizio epidemia. La Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di casi (5.210), seguita da Emilia-Romagna (3.246) e Campania (2.842).

La situazione preoccupa Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute: “C’è un aumento delle terapie intensive del 26%, stavamo fissi da un paio di settimane al 24%. Si vedono anche gli effetti di un cambiamento di qualità dell’epidemia legato all’allarme varianti: quella inglese e non tanto quella sudafricana ma quella brasiliana che aveva dato molti problemi a Manaus. La mezza buona notizia è che sembra che l’immunità conferita dal vaccino sia migliore dell’immunità che consegue alla malattia naturale”.

Sulla diffusione delle varianti, Rezza spiega: “La variante brasiliana ha una trasmissibilità sovrapponibile a quella inglese e ci preoccupa per la conformazione particolare dello spike: siccome è meno diffusa rispetto a quella inglese è possibile fare uno sforzo maggiore per contenerla. Invitiamo tutte le regioni a prescindere dal colore a implementare le misure di mitigazione e contenimento perché bisogna fermarla in tutti i modi, ne va del successo della campagna di vaccinazione e del futuro dell’epidemia, abbiamo due mesi cruciali davanti a noi prima di avvicinarci alla stagione calda che presumibilmente avrà un effetto positivo”. “Il momento è critico – aggiunge – dal punto di vista della tendenza ma possiamo intervenire tempestivamente e duramente per dare una forte accelerazione alla campagna vaccinale”.

VACCINI – “Non vediamo l’ora che giungano nuovi vaccini. L’obiettivo è arrivare a 300mila somministrazioni al giorno“. Lo dice Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, in conferenza stampa. “Speriamo che il mese prossimo qualcosa cambi davvero. Dalle previsioni dovrebbero quadruplicare le consegne”, conclude.

Redazione

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