Un crollo che rilancia l’attenzione sullo stato di degrado in cui versano gran parte delle carceri italiane. L’ultimo caso è avvenuto mercoledì presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, dove gli agenti della polizia penitenziaria hanno trovato l’amara sorpresa della controsoffittatura crollata a terra presso la sala “bar/spaccio”, che solo per fortuna non ha provocato il ferimento delle persone che solitamente a quell’ora si trovano a consumare bevande e cibo nella stanza.

Il caso è stato denunciato dal sindacalista del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Michele Vergale: “Il carcere di Santa Maria Capua Vetere – commenta – ha bisogno di una urgente manutenzione in tutti i settori. Nel penitenziario esiste il servizio M.O.F (Manutenzione ordinaria fabbricati) formato da una piccola squadra di detenuti lavoranti gestiti dal personale di polizia penitenziaria”.

Tanti i disservizi e i problemi raccolti da Vergale, dalle perdite di acqua alle serrature, dalle buche presenti nel parcheggio auto che si trasformano in piccole piscine ogni volta che piove “e molte altre cose più importanti, come infiltrazioni o perdite d’acqua”, spiega Vergale. “Come sindacato non possiamo accettare la pessima gestione del penitenziario – accusa il sindacalista – la direzione deve utilizzare al meglio le risorse interne ed utilizzare i fondi per la riparazione delle problematiche esposte. Continueremo a vigilare e a denunciare tutte le anomalie”.

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