Tema: la giornata politica d’oggi qui in Italia, Italy. Svolgimento: oggi (ieri mentre scrivevamo) è stato un grande giorno per la democrazia. Il Conte che fa il capo del governo italiano ha dato un sacco di botte a Matteo Renzi che gli aveva tolto dal tavolo due ministre gridando che l’attuale governo tutto fa meno che la politica, guarda la situazione sanitaria e tutto il resto.
È stato un bel match ma visto in streaming sembrava tutto molto generico e finto. Comunque, il momento più alto e simbolico è stato quello in cui hanno disinfettato il Senato e sembra che accendessero candele antizanzara (una vera frenesia igienista e antiparassitaria) e qualcuno esagerava parlando anche di voodoo, ma è stato smentito. C’erano ieri un casino di spifferi, sussurri e voci incontrollate, malgrado le mascherine. Ieri il premier che ancora alle prima armi già sa fare tutte le maggioranze possibili nella scatola di montaggio. Ieri non ha parlato le molte lingue che sa. Il suo nemico duellante Matteo Renzi ha fatto un bell’elenco di cose da fare, malfatte o imbecilli, poi ha anche detto che lui tutti i vaccini disponibili non li darebbe a chi può morire ma a tutti i dipendenti della scuola come sua moglie e i suoi bimbi.
È stato tutto un “ora o mai più”, frase molto bella di cui ho preso nota. Il Senato è stato un vero uovo di Pasqua con sorpresa, sicché c’è stata una vera riffa a premi per chi sa costruire il più bel muretto, o torre. Costruttori. Liberi muratori. Ci sono certo troppe cose che non comprendiamo, perché abbiamo avuto il nostro Wi-Fi fuori servizio. Adesso Wi-Fi tornata con più sottotitoli in inglese perché i nostri leader, sia Renzi che Conte ormai pensano soltanto in quella nobile lingua a loro ignota. Abbiamo vissuto ore di tormento in attesa che parlasse Renzi. Faceva una certa pena vedere ai margini seduto e sconsolato il leghista Salvini e fa anche senso notare che non ci sono più comici, o satiri ma solo apprendisti saltimbanchi, che è un mestiere che richiede comunque la sua esperienza. Si è capito anche per penetrazione della membrana cranica e quella auricolare che l’Europa ci guarda. L’Europa è guardona, guardonissima. E vigile. L’Europa ci conosce e ogni tanto manda agenti europei in incognito ma sono sempre travestiti da pizzettari napoletani o legionari romani con il Rolex. In seguito alle continue disinfezioni e disinfestazioni si era sparsa la voce, poi smentita, di alcuni decessi per eccesso di amuchina.
C’era stata preoccupazione per i numeri della maggioranza. Matteo Renzi avrebbe voluto cacciare i Cinque Stelle dalla Farnesina per fare il ministro degli Esteri, vuoi per la feluca in sé, vuoi perché alla Nato gli hanno detto che se voleva fare il segretario generale dell’Alleanza doveva prima farsi un giro diplomatico. Così, il titolare della Farnesina Di Maio dicono si sia arrampicato per protesta sul ministero chiedendo la riconta dei voti in Georgia, Stati Uniti, finché non lo hanno avvertito che quella era un’altra storia. Insomma, come è finita lo sappiamo ma non abbiamo capito che cosa è stato promesso alla squadra dei costruttori che con spirito patriottico hanno posto la domanda: “E tu che mi dai?”. So che hanno cambiato tutti i palinsesti per eliminare la parola voltagabbana, ma non sappiamo che cosa significhino queste due parole, palinsesti e voltagabbana. Quasi tutti i personaggi del Partito Democratico sono apparsi belli e flessibili, gente che non sperpera denaro in cure per la memoria e non ricordano nulla di nulla, dei Cinque stelle con cui hanno colorato non solo il Natale ed ora marciano verso il carnevale. Le televisioni mandano inviati ai crocicchi di Roma e poi si parlano via microfono con la nuova formula “Assolutamente sì”, un modo per riconoscersi nel “perimetro politico” che sarebbe l’evoluzione dell’arco costituzionale, ora al museo dei Pesi e Misure di Sèvres. C’è molta attesa sul Quirinale dove si attende di sapere quale costume ha deciso di indossare il signor Presidente che potrebbe vestirsi con casco e acchiappafarfalle, il che vorrebbe dire “incarico esplorativo”. Tutti dicono dipende dai numeri. Sembra che oggi il pallottoliere sia l’oggetto più venduto e ambito. Tutti aspettavano l’estrazione del numero vincente che dipendeva da fattori esoterici e dall’andamento della borsa. Sui teleschermi i giornalisti non avevano tempo di ascoltare la risposta alle loro domande vaghe e misteriose. Comunque, d’ora in poi tutto si reggerà grazie a un nuovo perimetro in cui il governo potrà pascolare meglio perché servono persone che capiscano il senso della politica. Conte non vuole solo numeri – troppo facile – ma vuole una maggioranza politica, e questo è molto bello. Quale politica? Ancora è presto per saperlo, perché siamo ancora piccoli ma ottimismo perché – è stato detto autorevolmente – l’erba del vicino, eccetera; e campa cavallo in caso di corsa a ostacoli.

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Giornalista e politico è stato vicedirettore de Il Giornale. Membro della Fondazione Italia Usa è stato senatore nella XIV e XV legislatura per Forza Italia e deputato nella XVI per Il Popolo della Libertà.