Una serie di perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Crotone nelle sedi di Frontex, della Guardia di finanza e della Guardia costiera nell’ambito dell’inchiesta sul naufragio del barcone carico di migranti avvenuto il 26 febbraio scorso davanti la costa di Cutro in cui sono morte 94 persone.

L’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Crotone sul naufragio del barcone carico di migranti a Steccato di Cutro,  mira ad accertare eventuali responsabilità per i presunti ritardi nei soccorsi al barcone che poi si spezzò, a causa delle forza del mare, a poche decine di metri dalla riva.

Gli accertamenti in corso hanno lo scopo di verificare, in particolare, cosa non abbia funzionato, eventualmente, nel sistema che avrebbe dovuto garantire assistenza al barcone sul quale si trovavano i migranti e di ricostruire la filiera delle competenze da parte di chi sarebbe dovuto intervenire per soccorrere le persone che si trovavano sull’imbarcazione, evitando così che si schiantasse a poca distanza dalla spiaggia.

Il decreto di perquisizione, firmato dal sostituto procuratore Pasquale Festa, viene eseguito in queste ore dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Crotone.  Le perquisizioni, da quel poco che emerge dalla Procura della Repubblica, stanno interessando le sedi locali della Guardi di finanza, della Guardia costiera e di Frontex e servono a raccogliere elementi per verificare la possibilità di iscrivere come ipotesi di reato l’omissione di soccorso.

La notte del naufragio

L’imbarcazione che naufragò sulla spiaggia di Steccato di Cutro venne avvistata da Frontex nella notte del 25 febbraio. La segnalazione dell’agenzia europea che si occupa delle frontiere, fu raccolta dalla Guardia di finanza che inviò verso l’imbarcazione due unità navali da Taranto e Crotone.

Foto Guido Calamosca/LaPresse

I mezzi militari, però, tornarono indietro, ufficialmente per condizioni meteo marine avverse. Nel frattempo il caicco continuava la sua navigazione verso la costa calabrese seguita da un aereo Frontex che per problemi di carburante fu costretto a tornare alla base. In questo frangente la Guardia costiera non venne mai allertata per un intervento Sar. La motovedetta della Guardia costiera intervenne circa 6 ore dopo l’avvistamento solo a seguito dell’allarme lanciato da alcuni pescatori che si trovavano sulla spiaggia di Steccato.

Rotte e numeri

I numeri del ministero dell’Interno italiano evidenziano un forte calo della rotta turca della tragedia di Cutro, con 1.769 arrivi al primo giugno rispetto ai 4.279 dello stesso periodo del 2022, un dato che si discosta dai 16.115 sbarchi complessivi dei migranti partiti dalla Turchia lo scorso anno.

Resta marginale, infine, la rotta che dall’Algeria ha portato in Italia almeno 237 migranti irregolari, in aumento rispetto alle 195 persone arrivate in Sardegna nello stesso periodo del 2022, a fronte di 1.389 arrivi del 2022.

Giulio Pinco Caracciolo

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